Era il 1972 e il mangaka Go Nagai, famoso al tempo come autore comico e creatore di saghe horror, si trovò imbottigliato nel traffico, sulla strada che lo portava verso un appuntamento. “Come sarebbe più semplice se da questo taxi sbucassero gambe e braccia e cominciasse a scavalcare tutte le auto che ci stanno davanti!”.
A volte le invenzioni più geniali nascono dalle intuizioni più fortuite: a Go Nagai bastarono pochi secondi per rendersi conto di aver appena ideato un concetto rivoluzionario: un gigante meccanico dotato di arti e comandato da un uomo seduto al suo interno, proprio come se fosse un’automobile.
Da lì a poche settimane, nacque Mazinger Z, il robot gigante giapponese, capostipite di una nutritissima schiera di altri eroi d’acciaio che, ancora oggi, popolano il piccolo e grande schermo. Sino ad allora i robot, nella fantasia popolare, erano quelli goffi e malintenzionati dei film hollywoodiani: in Giappone gli autori Osamu Tezuka e Mitsuteru Yokoyama avevano sviluppato il concetto di giganti meccanici difensori della giustizia, ma erano tutti guidati dall’esterno con dei telecomandi oppure dotati di una coscienza propria. Go Nagai fu il primo a dotare questi colossi d’acciaio di un abitacolo (posto solitamente nella loro testa) dal quale un uomo potesse pilotarli.
La pubblicazione di Mazinger Z, cominciò il 2 ottobre 1972 sulla rivista giapponese Weekly Shōnen Jump (edita da Shūeisha), per poi proseguire la sua serializzazione sulla diretta concorrente TV Magazine (Kōdansha). Alla versione manga fece presto seguito un adattamento televisivo prodotto da Toei Dōga e trasmesso da Fuji Television a partire dal 2 dicembre 1972.

L’opera del celebre mangaka, seminale nel suo genere, seppe catturare le attenzioni di una vasta fetta di lettori ormai composta da ventenni e trentenni: merito dell’evoluzione dei personaggi e dello stesso Super Robot pilotato da Koji Kabuto. Dopo i primi capitoli del manga, caratterizzati da uno sviluppo semplice e lineare per essere facilmente accessibili a un pubblico infantile, la narrazione si fece decisamente più adulta e gli argomenti trattati divennero più maturi.
In Mazinger Z non solo il concept fu rivoluzionario, ma anche il modo in cui questo personaggio si diffuse tra il pubblico: Mazinger Z fu, infatti, il primo cartone animato a generare un incredibile fenomeno di sfruttamento commerciale. Il Giappone fu invaso da giocattoli, dolciumi, vestiti, quaderni e gadget di tutti i tipi che riproducevano l’immagine del possente robot in Superlega Z ideato da Go Nagai.

Quarantacinque anni dopo, Mazinger Z è uno degli elementi chiave della pop culture nipponica: declinato in molteplici versioni, cartacee e animate, il Super Robot di Go Nagai tornerà al cinema il 31 ottobre, per la sua ultima battaglia.
Fonti consultate: Go Nagai presents: Mazinger Z (edizione d/visual).