Secondo quanto riportato da GameBiz, quattro su sei delle principali aziende giapponesi di videogiochi hanno registrato un calo dei profitti nei loro settori di gioco nell’ultimo anno. L’analisi si basa sui risultati finanziari pubblicati da Bandai Namco Entertainment, Sega, Koei Tecmo, Capcom, Konami e Square Enix per i primi tre trimestri dell’anno fiscale 2023 (da aprile a dicembre 2023).
Bandai Namco ha visto il proprio reddito operativo dal settore digitale crollare del 96,5% a 1,6 miliardi di yen, registrando una drastica riduzione degli utili. Si tratta in parte di un calo reattivo causato dal successo del titolo passato Elden Ring, ma anche del risultato di un nuovo gioco online al di sotto delle aspettative. Inoltre, la società ha riferito che la cancellazione di oltre cinque nuovi titoli e altri fattori hanno portato a una perdita di 21,0 miliardi di yen.
Sega Sammy ha registrato un calo del 58% del reddito operativo del settore intrattenimento. Nonostante l’aumento delle vendite dovuto all’acquisizione di Rovio Entertainment, i nuovi titoli dell’azienda hanno registrato una performance insufficiente e non sono riusciti a compensare il calo delle vendite dei titoli esistenti. Sega ha inoltre deciso di cancellare lo sviluppo di Hyenas e di altri titoli non ancora annunciati.
Koei Tecmo ha registrato un calo del 10,6% dell’utile operativo del settore intrattenimento, sceso a 20 miliardi di yen. Nonostante l’uscita di Fate/Samurai Remnant, i guadagni sono stati trainati principalmente dalle vendite dei titoli del passato e dei giochi per cellulari. D’altro canto, Koei Tecmo ha dichiarato di volersi concentrare sui titoli più importanti e di avere il lancio di Rise of the Ronin previsto per il 22 marzo, che dovrebbe influenzare i profitti.
Anche Square Enix ha registrato un calo delle entrate, con una diminuzione del 20% dei profitti del settore dell’intrattenimento digitale. Le vendite sono state favorite dall’uscita di titoli più importanti come Final Fantasy XVI, la serie Final Fantasy Pixel Remaster, Dragon Quest Monsters: The Dark Prince e altri, ma le vendite di MMO e giochi mobili sono calate rispetto all’anno precedente, mentre i costi di pubblicità e sviluppo sono stati più marcati.
L’analisi di Gamebiz riporta anche che i grandi calibri non sono stati gli unici a essere colpiti: anche altre aziende giapponesi focalizzate sui videogiochi, come Marvelous e Nippon Ichi Software, hanno registrato perdite.
Il lato positivo è che Capcom ha visto crescere i profitti del settore giochi del 37%, raggiungendo i 47,3 miliardi di yen. A contribuire maggiormente a queste cifre sono stati Street Fighter 6, che ha venduto 2,98 milioni di unità, e le vendite dei titoli esistenti di Monster Hunter (stimolate dall’annuncio di Monster Hunter Wilds). Anche le vendite di Resident Evil 4 sono aumentate e l’azienda si sta preparando a rilasciare l’attesissimo Dragon’s Dogma 2 nel quarto trimestre. Tra l’altro, Capcom ha recentemente annunciato che aumenterà in modo significativo gli stipendi iniziali dei nuovi laureati, oltre a concedere aumenti e bonus ai dipendenti esistenti.
Konami Group Corporation ha riferito che i profitti del settore dell’intrattenimento digitale sono saliti del 49% a 55,9 miliardi di yen. La società ha lanciato con successo l’esclusiva giapponese Momotaro Dentetsu World: Chikyuu wa Kibou de Mawatteru! e Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1, mentre i titoli di punta come eFootball 2024 e Professional Baseball Spirits A sono rimasti forti.
Con l’eccezione di Capcom e Konami, le aziende giapponesi hanno visto i loro settori videoludici diminuire i profitti nell’ultimo anno, con le cause principali che sono state la scarsa performance dei nuovi titoli e le perdite dovute ai progetti cancellati. Nell’ultimo anno il mercato dei videogiochi in Giappone si è “normalizzato”, con una domanda in calo rispetto ai massimi raggiunti durante la crisi del Covid. Questo contesto, unito al peggioramento delle condizioni economiche mondiali, potrebbe essere un fattore che contribuisce alla situazione degli sviluppatori.
Fonti consultate: Automaton.