4 aprile 1978: sbarca nella Penisola un cartone animato che cambierà per sempre la storia della televisione italiana (e non soltanto). Preceduto dall’annuncio della “fatina” Maria Giovanna Elmi, andava in onda il primo episodio di Atlas UFO Robot Goldrake. La serie, prodotta da Toei Animation (su soggetto di Go Nagai), veniva trasmessa sulla Rete 2 (ora Rai 2) alle 18.45.
A distanza di 42 anni dalla data che segnò l’inizio della pacifica invasione dei cartoni animati giapponesi nei palinsesti della televisione per ragazzi, MecNet Multimedia, studio di progettazione grafica, modellazione e animazione tridimensionale nella provincia di Perugia, ci offre il suo tributo al Super Robot ideato da Go Nagai nel 1975 con la riproposizione in versione 3D della storica sigla di apertura italiana, brano pubblicato nel 1978 da Fonit Cetra che ottenne il Disco d’oro per il superamento del milione di copie vendute.
L’arrivo di UFO Robot Goldrake nei palinsesti televisivi di “Mamma Rai”, voluto fortemente dall’intraprendente Nicoletta Artom, curatrice del contenitore pomeridiano Buonasera con…, trasmesso dalla Rete 2 a partire dal 2 novembre 1977, sconvolse il modo di intendere i cartoni animati da parte dei giovani telespettatori dell’epoca: non più mere e divertenti storie auto conclusive all’insegna della spensieratezza, ma un vero serial fantascientifico animato, in grado di toccare, tra le mille battaglie contro le forze di Vega, temi decisamente adulti (e sempre attuali) quali la discriminazione razziale, l’amore e l’ecologia.