Correva l’anno 1975 e sull’emittente giapponese Fuji TV faceva il suo debutto UFO Robot Grendizer, terzo capitolo della Mazinger saga, epopea robotica ideata da Go Nagai, nata come manga e trasposta pochi mesi dopo in versione anime grazie alla lungimiranza di Toei Doga.
Era il 5 ottobre e, nello stesso giorno, il canale TV Asahi mandava in onda il primo episodio di Kotetsu Jeeg, nuova serie animata di genere “mecha” (anch’essa prodotta da Toei) dalle caratteristiche (in parte) innovative: per la prima volta, infatti, il protagonista era parte integrante del Super Robot.
Due serie animate differenti per setting e narrazione (o quasi), ma accomunate dalle stesse tematiche di libertà e coraggio che sono proprie degli eroi protagonisti. Introverso e romantico principe di un lontano pianeta l’uno, sfrontato pilota di Formula 1 l’altro: Duke Fleed e Hiroshi Shiba, paladini dal cuore impavido, pronti a mettere in gioco le loro vite per rispedire al mittente la minaccia (aliena o sotterranea) all’amata Terra. Proprio loro, che terrestri non sono o non lo sono più.


Goldrake e Jeeg Robot d’acciaio, anime di successo, ma non troppo: per quanto in Italia sia ancora vivido e felice il ricordo delle avventure televisive dei due Super Robot, nella terra del Sol Levante, l’apripista dei cartoni animati giapponesi nella Penisola e il precursore dei robot magnetici componibili, non godettero delle stesse fortune di Mazinga Z (e, seppure in misura minore, de Il Grande Mazinger), con buona pace di Popy e Takara, importanti compagnie di giocattoli che, spesso e volentieri, lavoravano a stretto contatto con gli studi di animazione per il perseguimento del fine comune: il profitto.


Ciò detto, gli ideali di pace e di amicizia, l’amore per la natura e il rispetto verso i più deboli costituiscono il leitmotif di entrambe le serie che, allora come oggi, si rivelarono propedeutiche per un pubblico di minori, lasciando viaggiare l’immaginazione degli spettatori adolescenti (e dei loro genitori). Un merito, questo, da suddividere equamente tra Go Nagai e gli animatori e sceneggiatori in forza a Toei nel 1975: l’eccellente lavoro di caratterizzazione eseguito da artisti del calibro di Katsuo Komatsubara, Shingo Araki e Kazuo Nakamura, ha decisamente facilitato il processo di immedesimazione da parte dei fan, nei super piloti e nei loro (super) comprimari.

Go Nagai World festeggia il 42° anniversario dalla prima trasmissione giapponese di UFO Robot Grendizer e Kotetsu Jeeg con due grafiche celebrative e con la riproposizione in video delle sigle di apertura originali, interpretate da Isao Sasaki e Ichiro Mizuki.