Ricordo ancora il cigolio della porta arrugginita quando varcai l’ingresso della vecchia scuola. L’aria era immobile, e il buio sembrava inghiottire ogni suono. Avevo addosso la bodycam d’ordinanza, il mio unico occhio nella penombra, pronta a registrare ogni dettaglio per l’analisi in centrale. Il caso era uno di quelli che ti restano incollati addosso: bambini scomparsi nel nulla, genitori ridotti al silenzio dalla disperazione, e nessuna traccia concreta. Solo voci, e questa scuola. Da quando ho messo piede lì dentro, ho capito che non era solo una missione. Era un viaggio dentro qualcosa che non sapevo esistesse. È così che comincia ActionCam: Supernatural Case, la nuova produzione firmata Nostra Games, disponibile su PlayStation 4 e PlayStation 5. Sviluppato e pubblicato dallo stesso studio, il gioco propone un’esperienza horror in soggettiva, alimentata da una scelta estetica peculiare: l’intera azione si svolge attraverso l’obiettivo di una videocamera da corpo, elemento distintivo che eleva la tensione e accentua la sensazione di verosimiglianza.
Il giocatore assume il ruolo di un agente di polizia incaricato di far luce sulla sparizione di alcuni bambini, in un’indagine che lo conduce in un edificio scolastico abbandonato, teatro di inquietanti eventi sovrannaturali. L’edificio, pur fatiscente e silenzioso, cela presenze ostili e segreti nascosti nelle crepe dei suoi muri corrosi dal tempo. Il gameplay alterna sequenze di esplorazione a momenti di pura tensione, con enigmi ambientali dalla difficoltà contenuta e una componente di azione che prevede l’eliminazione di creature mostruose, simili tra loro ma insidiosamente collocate nei momenti di massima tensione narrativa.
La bodycam come finestra sull’orrore: immersione, documentazione e paura
Elemento chiave dell’opera è l’uso integrale della visuale tramite bodycam, che non funge soltanto da filtro estetico ma da dispositivo narrativo: ogni istante vissuto durante l’indagine viene registrato, visionato in seguito in centrale e utilizzato come materiale didattico per i nuovi agenti. Questa meccanica introduce una riflessione implicita sulla realtà percepita, sulla documentazione del trauma e sul confine sottile tra finzione e verità.
Il realismo perseguito da Nostra Games si esprime anche attraverso una rappresentazione visiva volutamente sporca e instabile, atta a riprodurre la resa cruda e immediata delle riprese amatoriali. Nonostante la grafica sia modesta e il doppiaggio inglese risulti piuttosto debole, la colonna sonora si distingue per efficacia, accompagnando lo spettatore-giocatore in un crescendo ansiogeno ben orchestrato. Il framerate stabile e i comandi intuitivi facilitano l’immersione, mentre la mancanza di sottotitoli in italiano potrebbe rappresentare una barriera per alcuni utenti.
Breve, intenso, irripetibile: l’esperienza condensata di un horror sperimentale
La durata contenuta di ActionCam: Supernatural Case costituisce forse il suo limite maggiore, con una longevità che si esaurisce in una manciata di ore. Una volta completata l’avventura e ottenuti i trofei, tra cui un doppio platino facilmente raggiungibile grazie alla funzione Cross-Save tra le due piattaforme Sony, resta ben poco incentivo alla rigiocabilità. Tuttavia, la struttura snella del titolo non esclude una sua valenza qualitativa: nella sua brevità, il gioco riesce a trasmettere un senso di disagio crescente e una tensione palpabile, ben bilanciata da fasi investigative che richiedono attenzione ai dettagli e all’ambiente circostante.
Il suo valore risiede soprattutto nell’atmosfera e nell’idea, più che nella complessità tecnica o narrativa. Il gioco si configura come un esperimento riuscito in parte, che apre possibilità future per la software house nel campo dell’horror interattivo. Il prezzo contenuto, unito alla singolarità dell’esperienza, lo rende un acquisto consigliabile per gli appassionati del genere e per i cacciatori di trofei in cerca di un platino veloce ma gratificante.
