Si è spento all’età di 98 anni, all’ospedale di Livingston, nel New Jersey, Henry Orenstein. Aveva contratto il Covid-19, ha fatto sapere la moglie. Sopravvissuto all’olocausto, riuscì a creare una delle più importanti società di giocattoli americane, nonché gli iconici Transformers.
Nato nel 1923 a Hrubieszow, in Polonia, Henry Orenstein sopravvisse alla prigionia in cinque diversi campi di concentramento. I suoi genitori vennero uccisi nel 1942, lui e i suoi fratelli, Sam e Fred, vennero liberati. Nel 1947 emigrò a New York, dove fondò la società produttrice di giocattoli De Luxe Premium, in seguito Topper Corporation.
Dopo aver visto su una bancarella una piccola macchina di fabbricazione giapponese che poteva trasformarsi in un aeroplano, nel 1983 si presentò presso la Hasbro, portando con sé una prima idea dei Transformers. Il concept piacque all’AD di Hasbro, Stephen Hassenfeld, che convinse Orenstein (insieme a un team dell’azienda) a recarsi in Giappone presso la Takara. La Hasbro stipulò un accordo di licenza con la Takara per il design dei giocattoli ideati da Orenstein. Nonostante ciò, la Hasbro sminuì sempre il ruolo di Orenstein nell’ideazione del franchise Transformers.
Tra i suoi oltre cento brevetti figurano le macchinine Johnny Lightning, l’arma giocattolo Johnny Seven OMA e le bambole Dolly Surprise.
L’invenzione per la quale raggiunse la notorietà è la poker cam (chiamata anche hole cam oppure hole card camera), cioè la piccola telecamera che, posizionata a livello del tavolo da gioco, permise la visione delle carte coperte (hole cards) in mano ai giocatori. Questa invenzione contribuì in maniera decisiva allo sviluppo e al successo del poker, aumentandone in modo decisivo l’impatto televisivo. Per questa ragione, nel 2008 Orenstein fu ammesso nel Poker Hall of Fame.
Fonti consultate: Corriere della sera.