Si è spento il 13 gennaio 2019, a causa delle complicanze dovute a una polmonite, lo scultore giapponese Takeshi Ando, autore della statua a grandezza naturale del cane Hachikō, collocata nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Shibuya a Tokyo. L’artista aveva 95 anni.
Hachikō (Ōdate, 10 novembre 1923 – Shibuya, 8 marzo 1935) fu un cane di razza akita, divenuto famoso per l’enorme fedeltà nei confronti del suo padrone, il professor Hidesaburō Ueno, agronomo giapponese. Dopo la morte improvvisa di Ueno, il cane si recò ogni giorno, per quasi dieci anni, ad attenderlo (invano) alla stazione di Shibuya, dove l’uomo prendeva abitualmente il treno per recarsi al lavoro.
La vicenda ebbe un enorme riscontro nell’opinione pubblica dell’epoca e ben presto Hachikō divenne per i giapponesi un emblema di affetto e lealtà. Nell’aprile 1934, prima che il cane morisse, al fedele animale fu dedicata una statua scolpita da Teru Ando, padre di Takeshi.
Il monumento fu rimosso nel 1944 a causa della campagna promossa dalle autorità nipponiche in cui veniva incoraggiata la cessione del metallo alle autorità locali, per produrre armi durante il secondo conflitto mondiale. La prima scultura finì per essere utilizzata per costruire una locomotiva a vapore. Teru morì durante la guerra.
Takeshi Ando creò la seconda statua di Hachikō con il bronzo ottenuto dalla fusione di una delle opere del padre, vista la difficoltà nel procacciarsi il prezioso materiale durante il dopoguerra. Takeshi completò il suo lavoro il 15 agosto 1948, giorno del terzo anniversario della resa giapponese nella seconda guerra mondiale.
Nel corso degli anni, la storia del cane Hachikō divenne il soggetto di film e di alcuni libri. Conosciuto anche come Chūken Hachikō (letteralmente cane fedele Hachikō), il suo vero nome era solo Hachi, che in giapponese significa “otto”, numero considerato di buon auspicio.