Il governo metropolitano di Tokyo ha emanato un avviso di allerta nella giornata di martedì 2 giugno a seguito delle 34 nuove infezioni di coronavirus rilevate nello stesso giorno. I funzionari hanno dichiarato che l’aumento dei nuovi casi di Covid-19 è in gran parte legato alle infezioni nosocomiali (acquisite in ospedale) e alle attività notturne del vivace quartiere Shinjuku.
Il governatore di Tokyo, Yuriko Koike, ha esortato la popolazione alla cautela alla luce della precaria situazione della capitale nipponica. “Lo scopo di questo allarme è quello di rendere i residenti consapevoli della nostra situazione precaria e di esortarli alla cautela”, ha dichiarato Yuriko Koike durante una riunione della task force per il coronavirus nella città, martedì sera.
Se la diffusione di Covid-19 dovesse peggiorare, Koike ha aggiunto che prenderà in considerazione la possibilità di attivare le richieste di chiusura di alcune attività commerciali ad alta frequentazione.
Per sensibilizzare ulteriormente i cittadini sulla drammaticità degli eventi, il Rainbow Bridge sulla baia di Tokyo e gli uffici del governo metropolitano sono stati illuminati di rosso a partire dalle ore 23:00.
Il numero di infezioni giornaliere a Tokyo ha superato i 200 casi il 17 aprile, per poi subire un calo generale nelle settimane seguenti, facendo registrare il minimo di 2 il 23 maggio. Sono più di 10 i nuovi casi giornalieri di contagio registrati negli ultimi dieci giorni.
A partire da giovedì 21 maggio, l’emergenza era stata limitata a Tokyo e a tre aree limitrofe che ospitano più di 35 milioni di persone, oltre all’isola settentrionale di Hokkaido. Lo scorso 25 maggio, sei giorni prima della data prevista (il 31 maggio), Shinto Abe aveva revocato lo stato di emergenza nelle cinque prefetture nipponiche rimanenti (Tokyo, Chiba, Saitama, Kanagawa e Hokkaido).
Fonti consultate: The Japan Times.