In Giappone una mitologica creatura dai lunghi capelli, squame di pesce e becco di uccello, è uscita dall’oblio dopo la pandemia di Covid-19: si tratta di Amabie, leggendaria sirena o merman giapponese con tre zampe, che presumibilmente emerge dal mare e profetizza un raccolto abbondante o un’epidemia.
Un’illustrazione di Amabie, datata 1846, è stata pubblicata all’inizio di marzo via Twitter dal personale della biblioteca dell’Università di Tokyo. Ad accompagnare l’immagine c’è un testo dell’epoca che racconta come la leggendaria creatura del folklore giapponese sarebbe apparsa a un funzionario della regione di Kumamoto (Giappone sudoccidentale) per avvertirlo della diffusione di una malattia infettiva. La creatura gli avrebbe chiesto di disegnare il suo ritratto e di mostrarlo alle persone per proteggerle dal virus, continua il testo.
Il tweet della biblioteca di Kyoto è diventato virale e molti artisti, dilettanti o meno (dal mangaka Junji Ito all’illustratore freelance Shunsuke Sataka), hanno iniziato a disegnare Amabie e a pubblicare le loro opere sui social network sotto l’hashtag #Amabiechallenge.
Il folklore giapponese abbonda di yokai, spiriti a volte malvagi e a volte gentili con gli esseri umani. Molti sono ormai dimenticati, ma permeano ancora la cultura popolare giapponese contemporanea, dai videogiochi alle mascotte e affascinano l’immaginario occidentale.
Durante il periodo Edo (1603-1868), “era comune usare immagini di yokai come amuleti”, ha dichiarato all’Agence France-Presse (AFP) Masanobu Kagawa, specialista di queste leggendarie creature del Museo di storia regionale di Hyogo.
Amabie non è l’unico yokai, né il più vecchio, a possedere la reputazione di proteggere dalle epidemie, ha aggiunto Kagawa. Nel Giappone contemporaneo l’immagine di Amabie sta ispirando torte kawaii, mazzi di fiori, birre artigianali, cracker di riso, udon e sfondi per conferenze online o chat di gruppo.
Anche Leo, un leone marino dello Hakkeijima Sea Paradise aquarium di Yokohama (a sud-ovest di Tokyo), già famoso in Giappone per le sue capacità pittoriche e calligrafiche, ha iniziato ad allenarsi dalla fine di marzo per disegnare Amabie. “Stiamo praticando il disegno di Amabie nella speranza che la pandemia del nuovo coronavirus si fermi presto”, ha dichiarato ad AFP Sae Ishino, istruttore dell’acquario.
Fonti consultate: Nautiljon, Spoon&Tamago.