In una recente intervista con Nikkei, i vertici di Crunchyroll, Rahul Purini (CEO) e Gita Rebbapragada (COO), hanno discusso del passato, presente e futuro dell’industria dell’anime, sottolineando l’importanza di mantenere questo mezzo intrinsecamente giapponese e centrato su creatori giapponesi, pur riconoscendo che le storie raccontate riflettono la diversità del pubblico globale.
Alla domanda su come massimizzare la popolarità dell’anime alla luce di fallimenti precedenti, come il progetto Cool Japan del governo giapponese, Purini ha espresso il proprio sostegno a qualsiasi iniziativa che aumenti il numero di fan dell’anime e la produzione di ulteriori opere. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di mantenere l’essenza giapponese nell’anime: “Credo che l’anime debba essere intrinsecamente ‘giapponese’ e raccontato dalla prospettiva dei creatori giapponesi. Vogliamo più anime, più storie diverse, ed è fondamentale che i creatori giapponesi continuino a partecipare a queste”.
Questa visione probabilmente risuona con molti fan che desiderano preservare una chiara distinzione tra i temi e gli stili di animazione tipici dell’anime giapponese e l’animazione prodotta in altri paesi. Tuttavia, rimane il dubbio su come si inseriscano in questa visione produzioni come The Glassworker, un film d’animazione pakistano ma fortemente ispirato allo stile artistico del famoso Studio Ghibli giapponese. Questo film, animato da Mano Animation Studios, è stato molto ben accolto al Festival Internazionale del Cinema d’Animazione di Annecy lo scorso giugno.
Purini, pur sostenendo che l’anime debba mantenere la sua essenza giapponese, afferma che le storie degne di essere adattate possono provenire da qualsiasi luogo. Un esempio notevole è la serie di anime basata sul webtoon coreano Solo Leveling, che ha generato grande attesa ed è stata presentata da Crunchyroll alla sua consociata giapponese, Aniplex, a causa della forte domanda del pubblico globale.
Inoltre, Purini ha menzionato che Crunchyroll è sempre alla ricerca di nuove tendenze e potenziali successi. “Ad esempio, potremmo presentare IP indiane ai creatori giapponesi e suggerire che, se trasformassero queste IP in anime e raccontassero una storia, potrebbe risuonare con il pubblico nella regione”, ha osservato. Sebbene il manga rimanga la principale fonte da cui nasce l’anime, Purini prevede tentativi più sperimentali e ha assicurato che sono già in corso conversazioni attive con i loro collaboratori in merito.
Infine, Crunchyroll ha anche segnalato l’intenzione di impegnarsi nella promozione di contenuti in formato breve attraverso piattaforme come TikTok. “La Generazione Alfa è una generazione che crea il proprio contenuto”, ha spiegato Rebbapragada, “perciò dobbiamo pensare a come far sì che dedichino il loro tempo, cuore e denaro a questo”. Purini ha aggiunto che attualmente stanno studiando la risposta dei fan a contenuti brevi, come i video musicali di anime su questa piattaforma.
Crunchyroll rimane impegnata ad espandere l’influenza dell’anime a livello globale, ma senza perdere di vista le sue radici giapponesi, un equilibrio delicato che cercano di mantenere mentre esplorano nuove frontiere nella creazione e adattamento di contenuti.