Il primo museo consacrato agli yōkai ha aperto i battenti il 26 aprile 2019 a Miyoshi, nella prefettura di Hiroshima, permettendo ai visitatori di immergersi nell’insolito e affascinante mondo delle mostruose creature soprannaturali della mitologia giapponese, attraverso una serie di manufatti storici e installazioni digitali interattive.

Uno scatto proveniente dalla giornata di inaugurazione del Miyoshi Mononoke Museum. Nella foto, da sinistra a destra, sono riconoscibili l’attore, poeta e cantante giapponese Shigeru Izumiya, Yumoto Koichi e Sugimoto Yoshinobu.
Gli yōkai 「妖怪」 (yō “stregoneria” e kai “apparizione misteriosa”) sono tutte entità estremamente diverse tra loro, per aspetto, malignità e origine: alcuni possono avere sembianze umane, altri sembianze animali o anche di oggetti di uso comune oppure possono apparire come fenomeni spettrali. Gli yōkai possono essere catalogati anche in base al luogo in cui generalmente appaiono: alcuni sono yōkai di montagna, altri degli alberi, della neve o del mare.
Queste credenze, tutt’oggi profondamente sentite nella cultura giapponese, sono strettamente legate all’idea di animismo che permea la religione autoctona giapponese (lo shintō), per cui si riteneva che gli spiriti risiedevano in tutte le cose della natura: alcuni di essi avevano un temperamento pacifico e potevano portare buona fortuna e un buon raccolto, altri invece erano violenti e malvagi, causando sventure, disastri naturali e malattie. Tutto ciò rendeva necessaria la pratica di rituali per calmare gli spiriti e trasformarli in essere benevolenti.
Il Miyoshi Mononoke Museum (Yumoto Koichi Memorial Japan Yokai Museum) è nato grazie alla generosità del sessantottenne Koichi Yumoto, etnologo e studioso degli yōkai in quel di Tokyo, che nel 2016 ha fatto dono alla città di Miyoshi di alcuni degli oltre 5000 pezzi della propria collezione privata dedicata agli spiriti del folklore giapponese.
La città di Miyoshi è nota per essere il setting di Ino Mononoke Roku, una famosa fiaba popolare del periodo Edo (1603-1868) che racconta la disavventura del giovane samurai Inō Heitarō, tormentato per trenta giorni da mostri e spiriti maligni che giorno e notte si divertivano a fargli visita.
L’originale struttura raccoglie una selezione di circa 160 articoli provenienti dalla collezione di Yumoto che comprende stampe su legno, libri, pergamene, mummie, kimono, armi, netsuke, ciondoli e talismani, statue, giocattoli, piatti e altri articoli per la casa, frutto della trentennale attività di ricerca da parte dell’ex direttore del Kawasaki City Museum.
- Statuine rinvenute all’interno di un tempio dedicato agli yokai: le fattezze ricordano quelle di Budda.
- I quotidiani dell’era Meiji riportavano spesso notizie di fantasmatiche apparizioni.
- Bizzarri yokai riprodotti a grandezza reale (secondo i report del periodo Edo).
- Un kamibashi risalente al periodo Showa raffigurante uno spaventoso kappa.
I visitatori del museo possono scoprire i racconti della tradizione popolare giapponese grazie a una serie di illustrazioni digitali interattive e scattare una foto ricordo con i mostri, utilizzando la telecamera installata nella speciale sala dell’esposizione permanente.
Un laboratorio per bambini permette ai più piccoli di disegnare il proprio yōkai e vederlo muoversi su schermo.
Il Miyoshi Mononoke Museum che accoglie saltuariamente eventi speciali e performance artistiche, è accessibile dalle ore 9:30 alle ore 17:00, tutti i giorni eccetto il mercoledì.
Fonti consultate: Tradurre il Giappone, Matthew Meyer, TheJapanTimes.