Non soltanto robot e demoni nella bibliografia manga di Go Nagai: nel 1983 il Maestro realizza il manga erotico Barabanba, pubblicato per la prima volta sulla rivista (vietata ai minori) “Scola”, edita da Scola Inc. (Kodansha).
Baraba è un’aliena-corsaro dello spazio che arriva sulla Terra insieme al suo fedele nonno Dagota (un robot di 300 anni), per sfuggire degli inseguitori spaziali interessati a far propria la ricompensa che pende sulla sua testa. L’arrivo di Baraba e Dagota sul pianeta Terra genera però un inconveniente inaspettato: il passaggio in una barriera dimensionale crea infatti uno squilibrio che trasforma Baraba da alieno antropomorfo (le cui fattezze sono palesemente ispirate all’Alien di H.R. Giger) in una attraente (e completamente nuda) ragazza terrestre. Medesima sorte, ma con effetto completamente opposto colpisce Dagota, che si ritrova tramutato in un simpatico mostro dotato di tentacoli.
Non appena messo piede sulla Terra, la sensuale Baraba è aggredita da Chuta Banba, un imbranato liceale alla disperata ricerca della sua “prima volta”: Baraba inizia così con Chuta una serie di avventure all’insegna del sesso più sfrenato e di qualsiasi forma di edonismo.
Nel 1985 il manga diventa OAV: Chonoryoku Shōjo Barabanba (Super powerful girl Barabanba) è il primo anime “adult only” di Go Nagai. Oltre a ciò, nel 1987 il manga gode di un sequel dal titolo Barabanba 2 dove la figlia della bella aliena Baraba è accompagnata questa volta dal giovane Jun Shiroma. Quasi inutile ricordare che per via del genere trattato e per le scene non adatte a qualsiasi tipo di pubblico, Barabanba non abbia ancora trovato una distribuzione ufficiale nel nostro Paese, benché qualche anno fa, la defunta d/visual avesse preventivato la localizzazione italiana del manga di Go Nagai.