Quando si parla di videogiochi che omaggiano l’estetica del passato, il rischio di cadere nella mera nostalgia fine a sé stessa è sempre dietro l’angolo. Eppure, Beef Cat Ultra, titolo nato dalla creatività dello studio Beef Cat e portato su console grazie alla cura di Brainium Games, dimostra che si può partire da un’ispirazione retrò per costruire un’esperienza fresca, stratificata e sorprendentemente ricca. Disponibile su Nintendo Switch, Xbox One, Xbox Series S|X, PlayStation 4, questo sparatutto automatico si presenta al pubblico con un prezzo accessibile di 6,99 euro e una veste grafica che richiama i fasti del Game Boy Color, ma non si limita a essere un semplice esercizio di stile. Dietro la facciata di un mondo bizzarro chiamato Beeflandia si cela un’avventura che alterna momenti di puro divertimento a sfide capaci di mettere alla prova anche i giocatori più navigati, il tutto condito da un’ironia surreale e da una varietà ludica che cattura sin dalle prime battute. Localizzato interamente in italiano per le versioni console, il gioco si distingue inoltre per alcune rifiniture tecniche pensate per il grande schermo, come il supporto completo all’accessibilità per i daltonici, un rumble ottimizzato e un font rivisto per favorire la leggibilità: dettagli che denotano un’attenzione non scontata per un titolo di questa fascia di prezzo.
L’incipit narrativo è tanto semplice quanto volutamente assurdo: Beef Cat, un gatto antropomorfo dallo spirito festaiolo, vive spensierato nella colorata Beeflandia insieme ai suoi amici, un gruppo eterogeneo che include animali stravaganti e un improbabile uomo calvo proprietario di una catena di ferramenta. Questa quiete idilliaca viene interrotta dall’arrivo di Some Big Guy, un antagonista misterioso che semina il caos con i suoi scagnozzi, spingendo il nostro eroe a intraprendere un viaggio per ristabilire l’ordine. La trama, pur non brillando per profondità, funge da collante per un’esperienza che si sviluppa attraverso una mappa del mondo dai percorsi ramificati, offrendo al giocatore la libertà di scegliere tra diverse modalità di gioco e affrontare stages in un ordine non del tutto lineare. Si passa così da foreste lussureggianti a paludi insidiose, da spiagge assolate a dune sabbiose, con ambientazioni che, seppur limitate dalla palette cromatica ristretta tipica dello stile Game Boy, si distinguono grazie a una caratterizzazione visiva e funzionale ben definita. Ciascun mondo introduce nemici peculiari, ostacoli dinamici come piattaforme di accelerazione e persino enormi macchie scure che invadono lo schermo, creando un senso di urgenza e imprevedibilità.
Un gameplay che danza tra tradizione e innovazione
Il cuore pulsante di Beef Cat Ultra risiede nella sua capacità di declinare la formula dell’auto-shooter in una pluralità di sfumature ludiche. Il gioco propone oltre sette modalità distinte, ciascuna con un’identità ben marcata: si va dalla frenesia di Survivors, dove si corre contro il tempo raccogliendo oggetti e abbattendo nemici, alla struttura più lineare di Gauntlet, che richiama i classici del genere con livelli pieni di spawner da distruggere e cancelli da sbloccare con chiavi. Non mancano poi Collectathon, che spinge all’esplorazione per raccogliere gemme disseminate negli scenari, e L’Orda, un’arena claustrofobica dove affrontare ondate di avversari con l’ausilio di potenziamenti a tempo. Le fasi Boss, invece, mettono i giocatori di fronte a colossi animati da pattern complessi, mentre Volleyball e Deathmatch offrono un’interessante deviazione competitiva, giocabile sia contro l’intelligenza artificiale sia in locale con un secondo giocatore tramite schermo condiviso. Questa varietà si riflette anche nei sei personaggi giocabili, sbloccabili progressivamente tramite tende sparse nella mappa: каждый offre uno stile di gioco unico, che spazia da approcci difensivi a combinazioni incentrate sulla velocità o sui colpi critici, garantendo una rigiocabilità non banale.
Dal punto di vista tecnico, il sistema di shooting automatico si rivela solido e intuitivo, con nemici che emergono dai bordi dello schermo per convergere verso il protagonista, costringendo a un continuo riposizionamento strategico. La progressione è scandita da un sistema di potenziamenti che si arricchisce man mano: salendo di livello, si può scegliere tra opzioni come l’incremento dell’attacco, della salute o del raggio di raccolta, spesso accompagnate da bonus aggiuntivi come monete extra o un lieve aumento dei danni. Gli equipaggiamenti, invece, si ottengono esplorando i livelli, con un arsenale che spazia da torri 5G a uova esplosive, da acciughe da lancio a canne da pesca che immobilizzano i nemici, fino a una “pistola normale” dal sapore volutamente prosaico. Il tutto culmina nell’attivazione della barra Ultra, che scatena un attacco devastante capace di ripulire lo schermo nei momenti di maggiore pressione. I negozi disseminati nella mappa permettono di investire le monete raccolte in upgrade permanenti o scorciatoie, anche se la navigazione tra le varie aree può risultare a tratti lenta, un difetto mitigato solo in parte dall’acquisto di costosi passaggi rapidi.
Un’estetica viva oltre i limiti del retrò
Visivamente, Beef Cat Ultra non punta a stupire con una grafica all’avanguardia: la scelta di emulare lo stile Game Boy Color porta con sé una semplicità che potrebbe lasciare perplessi i palati abituati a produzioni più moderne. Eppure, questa limitazione diventa un punto di forza grazie alla cura riposta nei dettagli dinamici, come le animazioni dei boss o gli effetti chiptune che accompagnano ogni azione. La colonna sonora, un rock chiptune originale a base di chitarre digitali, amplifica l’atmosfera e si incastra perfettamente con il ritmo del gameplay, mentre le vibrazioni dei controller, ottimizzate per le console, aggiungono un ulteriore strato di coinvolgimento. Certo, la palette cromatica ridotta può rendere alcune ambientazioni visivamente simili, ma la varietà di nemici e situazioni compensa ampiamente questa sensazione di déjà-vu.
Il titolo si distingue anche per il suo equilibrio tra accessibilità e sfida: i mondi iniziali accolgono i neofiti con un ritmo gestibile, ma l’ultimo atto alza l’asticella con scontri che richiedono riflessi pronti e una buona dose di strategia. Non si tratta di un gioco rivoluzionario, ma di un’opera che sa sfruttare al meglio le sue premesse, offrendo un’esperienza che dura diverse ore senza mai scadere nella ripetitività. Il tono ironico e la leggerezza con cui si presenta lo rendono un compagno ideale per sessioni di gioco spensierate, pur senza rinunciare a una profondità che emerge con il progredire dell’avventura.
In conclusione, Beef Cat Ultra è un titolo “retròesplosivo”, un aggettivo che ne cattura l’essenza: un mix di tradizione e inventiva che trasforma un’ispirazione classica in un viaggio vivace e appagante. A un prezzo così contenuto, rappresenta una scelta consigliata per chi cerca un divertimento immediato ma non privo di carattere, capace di soddisfare sia gli amanti del genere che i curiosi in cerca di qualcosa di diverso.
