Nel regno di Cascoferro, dove i cavalieri si sfidano a colpi di mazza e battute di spirito, un evento sconvolse la quiete: la principessa Petronilla venne rapita dal temibile Dracotron, un drago meccanico dal cuore di latta e dalle fiamme incandescenti. Il re, disperato, convocò i più grandi eroi del regno, promettendo ricchezze e gloria a chiunque l’avrebbe riportata sana e salva. Risposero all’appello 29 impavidi guerrieri, ognuno con un’abilità speciale, ma anche con una spiccata propensione alla comicità involontaria. Armati di spade giganti, guantoni a molla e improbabili cappelli, partirono alla volta di un viaggio pieno di pericoli, goblin minacciosi e unicorni sorprendentemente aggressivi. È in questo spirito che Big Helmet Heroes ci catapulta in un’avventura esilarante, tra combattimenti caotici e mondi stravaganti, cercando di unire il fascino del beat ‘em up classico con una vena ironica e un’estetica cartoonesca. Ma sarà sufficiente per rendere questa missione memorabile? Scopriamolo insieme.
Big Helmet Heroes si propone come un beat ‘em up tridimensionale capace di evocare lo spirito dei grandi classici da sala giochi, reinterpretandoli con un’estetica vivace e un’ironia pungente. Il gioco sviluppato da Exalted Studio e pubblicato da Dear Villagers è disponibile su PC, PlayStation 5, Nintendo Switch e Xbox Series X|S, offrendo un’esperienza che punta sull’accessibilità e sul divertimento cooperativo. L’opera, pur riuscendo a garantire momenti esilaranti e frenetici, soffre tuttavia di alcune limitazioni strutturali che ne impediscono il salto di qualità definitivo.
La trama è volutamente leggera e segue un canovaccio classico: un drago meccanico rapisce una principessa, e un gruppo di eccentrici cavalieri parte per una missione di salvataggio rocambolesca. Sebbene la narrazione non sia il fulcro del gioco, l’approccio stilistico, con animazioni volutamente grezze e dai colori pastello, riesce a creare un’atmosfera spensierata. Il testo a schermo in italiano contribuisce a rendere l’esperienza immediata, sebbene la storia si configuri come un semplice pretesto per il susseguirsi delle battaglie.
Meccaniche accessibili, profondità limitata
Il gameplay si rifà alle meccaniche tradizionali dei brawler a scorrimento laterale, introducendo tuttavia un’interessante variante tattica: la possibilità di cambiare eroe durante il combattimento. Con un cast di 29 personaggi, suddivisi in quattro archetipi (Guerriero, Bruto, Ladro e Monaco), ciascuno dotato di uno stile di combattimento distintivo e di abilità ultimate, il titolo tenta di offrire varietà nelle strategie d’azione. Tuttavia, le differenze tra i personaggi dello stesso archetipo risultano spesso marginali, con il rischio di rendere le battaglie troppo omogenee. Il sistema di combattimento si basa su attacchi leggeri e pesanti, schivate e interazioni con l’ambiente, risultando intuitivo ma incline alla ripetitività, soprattutto nelle fasi più avanzate.
La semplicità del sistema di combo favorisce un approccio immediato, ideale per partite rapide o in compagnia, ma allo stesso tempo rischia di penalizzare la longevità del titolo per i giocatori più esigenti. L’assenza di un reale senso di progressione o di una personalizzazione profonda dei personaggi accentua questa sensazione, rendendo Big Helmet Heroes un’esperienza che brilla soprattutto in sessioni brevi e spensierate.
Un mondo variegato e scenari dinamici
Uno degli aspetti più riusciti del gioco è il comparto artistico, che presenta ambientazioni ricche di dettagli e colori vivaci. Dai castelli medievali alle navi pirata, passando per regni popolati da mummie e unicorni bellicosi, ogni livello si distingue per una direzione artistica accattivante. Gli scenari, oltre a essere esteticamente piacevoli, offrono elementi interattivi che arricchiscono il combattimento, permettendo di sfruttare l’ambiente per ottenere vantaggi tattici.
Tuttavia, la resa grafica non è esente da difetti: nelle situazioni più affollate, la visuale può risultare caotica, con nemici e personaggi che si confondono tra gli effetti visivi. Inoltre, alcuni livelli presentano cambi di prospettiva improvvisi che, sebbene gradevoli dal punto di vista estetico, tendono a spezzare il ritmo dell’azione in modo non sempre efficace.
Aspetti tecnici e modalità cooperativa
Sebbene l’accessibilità sia uno dei punti di forza del titolo, la realizzazione tecnica non è priva di sbavature. Nei momenti più frenetici, specialmente durante le battaglie contro i boss – tra cui il maestoso Kraken – si registrano cali di frame rate che incidono negativamente sulla fluidità dell’azione. Inoltre, alcuni bug, come texture difettose o soft lock in specifiche arene, possono costringere a riavviare il livello, complice un sistema di salvataggio non sempre generoso.
Dal punto di vista dei controlli, il gioco risulta generalmente reattivo, ma alcune rigidità nelle animazioni e la mancanza di un’opzione per personalizzare i comandi limitano la versatilità dell’esperienza. Questi difetti non compromettono del tutto il divertimento, ma emergono con maggiore evidenza nelle fasi più avanzate del gioco.
L’esperienza cooperativa rappresenta uno degli elementi più riusciti di Big Helmet Heroes. La modalità multiplayer locale consente a due giocatori di affrontare insieme la campagna, amplificando il caos e il divertimento. Tuttavia, l’assenza di una modalità online appare come un’occasione mancata: la possibilità di coinvolgere più giocatori avrebbe potuto arricchire notevolmente il valore del titolo, rendendolo un’opzione più allettante per gli appassionati del genere.
Caschi, ma ti rialzi!
Big Helmet Heroes è un beat ‘em up che si distingue per il suo stile artistico vivace e per l’umorismo scanzonato, risultando ideale per sessioni di gioco casuali o per il divertimento in compagnia. Tuttavia, alcune carenze strutturali, dalla ripetitività del combattimento ai problemi di visibilità, unite a difetti tecnici che emergono nei momenti più concitati, ne limitano il potenziale.
Se Exalted Studio dovesse intervenire con aggiornamenti mirati, correggendo i problemi di stabilità e ampliando la profondità del gameplay, il titolo potrebbe ritagliarsi uno spazio più definito all’interno del panorama dei picchiaduro moderni. Nella sua forma attuale, resta un’esperienza spensierata e godibile, adatta soprattutto a chi cerca un’avventura leggera da affrontare con un amico sullo stesso divano.
