In principio rilasciato su Windows e Linux da NoBread Studio, Blankspace torna oggi a nuova vita grazie a Penguin Pop Games, che ne cura la trasposizione per console con una distribuzione estesa a partire dal 3 aprile 2025 su PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox One e Xbox Series X|S. Quest’opera, che intreccia il linguaggio della visual novel con l’interazione del punta e clicca, si distingue per l’intensità emotiva e la profondità psicologica, offrendo un’esperienza che va ben oltre i confini del genere. In questo romanzo visivo, arricchito da dinamiche punta e clicca, il giocatore si trova immerso in una dimensione sospesa, tanto reale quanto metaforica, in cui l’esplorazione di uno spazio chiuso si fa strumento di indagine interiore.
La vicenda si apre con Chris, un giovane protagonista che si risveglia ammanettato alle tubature di una stanza sconosciuta. La memoria è un frammento irraggiungibile, la coscienza un campo di battaglia confuso. Accanto a lui giace Beryl, anch’ella priva di ricordi, intrappolata nella stessa enigmatica condizione. L’ambiente è claustrofobico, ma non minaccioso: piuttosto un contenitore simbolico di segreti, di ricordi sopiti e di emozioni sopravvissute. L’obiettivo diventa immediatamente duplice: fuggire dalla stanza e, al tempo stesso, ricostruire un passato svanito.
L’equilibrio tra enigma e narrazione
La forza di Blankspace risiede nella sapiente fusione tra la struttura narrativa tipica della visual novel e la logica analitica del puzzle game. Il gioco si dipana in un’esperienza che varia dalle tre alle otto ore, durante le quali il giocatore è chiamato a risolvere intricati rompicapi ambientali, spesso legati alla raccolta e combinazione di oggetti, ma anche a sfide di osservazione come i classici “trova le differenze”. Questi elementi si fondono armoniosamente con una trama psicologica profonda, incentrata sulle dinamiche interpersonali tra Chris e Beryl.
Le scelte compiute durante il gioco non sono mai banali, influenzano la relazione tra i due protagonisti e determinano percorsi narrativi divergenti, conducendo a finali multipli che invitano alla rigiocabilità. Non si tratta di una simulazione di appuntamenti nel senso leggero del termine, ma piuttosto di un confronto a due voci, in cui l’empatia, il dubbio e il sospetto si alternano in una danza emotiva mai scontata. Ogni interazione diventa tassello di un puzzle umano più ampio, in cui le sfaccettature caratteriali emergono con delicatezza ma anche con fermezza.
Una prigione che riflette l’animo umano
Dal punto di vista estetico, Blankspace si distingue per un design curato e fortemente espressivo. I personaggi, disegnati con una grande attenzione ai dettagli, incarnano non solo una fisicità riconoscibile ma anche un’interiorità tangibile. Le tinte visive e sonore contribuiscono a generare un’atmosfera sospesa, quasi onirica, che trasforma la stanza in cui si svolge l’intera vicenda in un teatro mentale denso di simbolismi.
Pur affrontando tematiche delicate e talvolta oscure legate al comportamento umano, il gioco riesce a mantenere un equilibrio narrativo che evita la morbosità. Gli sviluppatori dimostrano una sensibilità rara nel trattare i punti più controversi della psiche, e lo fanno con uno stile sobrio, mai invasivo, privilegiando la riflessione alla provocazione. Questo rende Blankspace un titolo non adatto a tutti, ma prezioso per coloro che cercano esperienze interattive cariche di significato.
Con Blankspace, NoBread Studio firma un’opera atipica e raffinata, capace di intrecciare meccaniche classiche e scrittura matura in un gioco che è, a tutti gli effetti, un viaggio dentro sé stessi.
