Un viaggio all’insegna del lusso e della tecnologia si trasforma in un’indagine claustrofobica tra corridoi scintillanti e circuiti corrotti. A bordo della Violet Skies, sofisticata nave da crociera orbitale gestita interamente da personale robotico, qualcosa è andato storto: una misteriosa incursione informatica ha violato i protocolli di sicurezza, trasformando gli inservienti meccanici in minacce incontrollabili. Quando la situazione precipita, entra in scena Clash, ex assistente di polizia divenuto investigatore, un’intelligenza artificiale tanto scrupolosa quanto inflessibile, decisa a scoprire il responsabile. Per farlo, ha bisogno dell’aiuto di un essere umano: il giocatore.
Questa è la premessa narrativa di Clash: Robot Detective – Complete Edition, una visual novel investigativa scritta e sviluppata da Alyssa Genereau sotto l’etichetta indipendente Drone Garden Studios. Dopo il debutto su PC nel 2023, il titolo arriva ora su console grazie alla pubblicazione curata da Penguin Pop Games, ed è disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e Nintendo Switch. La versione console, testata in questa sede su PlayStation 5, conserva intatta la struttura dell’edizione originale per computer, senza variazioni nei contenuti né aggiunte specifiche per le nuove piattaforme. L’unica differenza è l’ovvio adattamento ai comandi tramite controller, gestito in modo essenziale e funzionale.
Clash: Robot Detective si presenta sin dalle prime battute come un’esperienza interamente fondata sulla lettura, in cui ogni interazione avviene attraverso il testo. Non sono presenti sequenze di gameplay tradizionale, esplorazione attiva o enigmi logici: l’intera progressione è affidata alla scelta di risposte multiple durante i dialoghi e alla costruzione di un profilo morale che definisce l’atteggiamento del protagonista. In questo contesto, il giocatore non controlla direttamente Clash, ma lo affianca e lo influenza, assumendo il ruolo di un consulente esterno incaricato di suggerire approcci, confrontarsi con sospetti e determinare il corso dell’indagine. La narrazione si sviluppa attraverso schermate statiche e interfacce minimali, accompagnate da una colonna sonora discreta e da un comparto visivo volutamente essenziale. La scrittura, invece, è il fulcro dell’esperienza, e si impone come unico motore del coinvolgimento.
Un racconto investigativo ad alta densità testuale
L’impianto ludico di Clash: Robot Detective è costruito attorno a una sequenza lineare di interrogatori, dialoghi e decisioni multiple, scanditi da un sistema binario che traccia la posizione morale del giocatore lungo l’asse del “poliziotto buono” o “poliziotto cattivo”. Le scelte non solo influenzano il comportamento di Clash, ma determinano anche gli esiti dell’indagine, conducendo a finali differenti. La scrittura si mantiene su un buon livello, con un tono ironico e riflessivo che riesce a caratterizzare i vari personaggi robotici, ognuno con tic linguistici e sfumature emotive proprie.
Nonostante l’estetica minimale, che si limita a fondali statici e interfacce essenziali, la direzione narrativa riesce a evocare un’atmosfera coerente, sospesa tra noir, umorismo e introspezione filosofica. Il titolo riesce a costruire una tensione narrativa crescente grazie al monitoraggio costante delle risposte, che assumono il peso di un giudizio morale anche quando sembrano banali. L’intero impianto ruota attorno al testo: non c’è doppiaggio, non ci sono animazioni né supporti visivi dinamici. L’unica componente attiva è il giocatore, chiamato a leggere, dedurre e scegliere.
Contenuti ed edizione completa
Questa edizione completa raccoglie, oltre alla storia principale, anche l’episodio aggiuntivo “Steel Barista”, accessibile dopo aver concluso l’avventura principale. Si tratta di una breve inchiesta ambientata in una caffetteria, dove un robot barista viene trovato “morto” in circostanze misteriose. Il tono resta coerente con il gioco principale, offrendo una variazione sul tema che arricchisce il mondo narrativo di Clash e restituisce continuità al suo ruolo di investigatore robotico.
Dal punto di vista contenutistico, il titolo offre numerose scelte e situazioni in cui alcune risposte sono accessibili solo se si soddisfano determinati requisiti narrativi o comportamentali, come in una sorta di verifica statistica implicita. Il tutto si traduce in circa una decina di ore di lettura complessiva. L’assenza della lingua italiana rappresenta un limite importante per il pubblico nostrano: il gioco è interamente in inglese, con frasi ricche di sfumature e battute a doppio livello che possono sfuggire a chi non ha una buona padronanza linguistica. Questa mancanza, unita alla struttura da romanzo interattivo priva di gameplay tradizionale, restringe il campo degli interessati a una fascia ben precisa di utenza.
Un porting fedele ma privo di migliorie
La versione console di Clash: Robot Detective – Complete Edition si presenta come un porting diretto della release PC del 2023. Non ci sono differenze tecniche o artistiche tra le versioni, e la resa visiva resta identica anche sulle console più recenti. L’adattamento ai controller è funzionale, ma non introduce novità sostanziali. La fluidità dell’esperienza resta ancorata alla lettura e alla selezione delle risposte, rendendo la conversione su console fedele ma poco significativa per chi ha già affrontato l’opera su computer.
In definitiva, il valore dell’opera risiede nella scrittura e nella capacità del giocatore di lasciarsi coinvolgere da un racconto investigativo dove il linguaggio è azione. Il gioco non fa sconti: richiede attenzione, pazienza e comprensione linguistica. Ma chi accetta questa sfida potrà scoprire un piccolo universo narrativo coeso, intelligente e sorprendentemente curato, pur nella sua semplicità visiva.
