Per la prima volta dopo 10 anni, il cast dell’anime televisivo Cowboy Bebop e il regista Shin’ichirō Watanabe saliranno insieme sul palco per celebrare il 25º anniversario della serie. Il palco sarà affiancato dalla proiezione del film della serie, Cowboy Bebop – Il film, noto anche come Cowboy Bebop: Knockin’ on Heaven’s Door.
Koichi Yamadera (Spike), Megumi Hayashibara (Faye) e Aoi Tada (Ed) parteciperanno all’evento insieme a Shinichiro Watanabe, mentre lo scrittore della serie Dai Sato sarà l’organizzatore dell’evento. La proiezione si terrà il 23 settembre presso lo Shinjuku Piccadilly di Tokyo e i biglietti saranno messi in palio fino al 3 settembre, mentre la vendita generale inizierà l’8 settembre.
L’anime Cowboy Bebop del 1998 era un’opera originale di un collettivo di creatori di nome Hajime Yatate dello studio di animazione Sunrise, tra cui il regista, il character designer Toshihiro Kawamoto, la sceneggiatrice Keiko Nobumoto, il designer meccanico Kimitoshi Yamane e il compositore Yoko Kanno.
L’anime televisivo di fantascienza Cowboy Bebop prodotto da Sunrise e diretto da Shin’ichirō Watanabe è stato trasmesso per la prima volta in Giappone su TV Tokyo dal 3 aprile al 26 giugno 1998, ma a causa del contenuto controverso della serie furono mandati in onda solo 12 dei 26 episodi prodotti, più uno speciale. La totalità delle puntate venne trasmessa successivamente sul canale satellitare WOWOW dal 24 ottobre 1998 al 24 aprile 1999. Un adattamento italiano curato da Dynamic Italia è andato in onda su MTV all’interno dell’Anime Night, dal 21 ottobre 1999 al 4 maggio 2000.
Dall’anime sono stati tratti due manga, pubblicati sulla rivista Asuka Fantasy DX della Kadokawa Shoten, un film anime, due videogiochi, distribuiti dalla Bandai per PlayStation e PlayStation 2 e una serie live action trasmessa da Netflix.
Ambientata nel 2071 e incentrata sulle avventure di una ciurma di cacciatori di taglie spaziali, la serie si addentra nelle questioni irrisolte del passato dei protagonisti, esplorando concetti come l’esistenzialismo, la noia, la solitudine e l’influenza del passato.