Si svolgerà a Roma, dal 5 al 19 dicembre, la mostra intitolata La colonizzazione dell’immaginario – La forma della memoria, personale dell’artista Fabrizio Spadini ispirata dall’immaginario dei cartoni animati giapponesi (con un attenzione particolare alle serie anime di genere mecha prodotte a cavallo degli anni Settanta e Ottanta) in un originale e riuscitissimo connubio con le espressioni artistiche di impressionismo, metafisica e futurismo.
Le opere in mostra, che includono tele di grande formato provenienti dalle collezioni Oilrobots – Futuro Anteriore e Aenigma Robot, presentano alcuni degli iconici protagonisti dell’universo manga e anime inseriti, grazie al sapiente uso dei pennelli del quarantacinquenne autore milanese, in luoghi quasi metafisici seppur riconoscibili perché facenti parte del nostro paesaggistico e culturale nostrano. Una simbiosi che da vita a riflessivi squarci sull’immaginario fantastico, ma non solo.
La colonizzazione dell’immaginario – La forma della memoria sarà accessibile al pubblico presso la galleria De Nisi a Roma, in Via Beatrice Cenci 8; l’inaugurazione è fissata alle ore 17 del 5 dicembre, alla presenza dello stesso Spadini.
“In mostra ci sono opere che attingono ai maestri del primo Novecento, Pablo Picasso, Giorgio de Chirico, Carlo Carrà e i futuristi. Penso che a distanza di un secolo dai primi anni del Novecento siamo adesso di fronte a una rivoluzione sociale che vedrà mutare i rapporti sociali anche in base agli sviluppi tecnologici e dell’Intelligenza Artificiale”, commenta Fabio Spadini. “Con le mie opere mi piace far riflettere sul rapporto tra uomo e macchina, rispetto a un dibattito le cui radici si sviluppano nel XIX secolo attraversando tutto il Novecento ed è oggi sempre più attuale”.
Chi è Fabrizio Spadini
Nato nel 1975 a Milano, Fabrizio Spadini lavora come illustratore freelance per agenzie di pubblicità e Case editrici. Collabora come concept artist con aziende che operano nel settore dell’animazione e dei videogames. Sua è la serie di coloring book Creatività Antistress per Giunti Editore. Nel 2009 si trasferisce in Toscana con la compagna e i figli, rimane affascinato dalla luce e dal paesaggio e inizia a dipingere en plein air.
Il desiderio e la necessità di “incontrare” l’altro, come fonte di ispirazione e conoscenza di sé, lo spingono a organizzare corsi e laboratori di disegno e pittura nelle scuole, workshop di pittura en plein air e di taccuini di viaggio.
In occasione di Lucca Comics 2016, Spadini ha presentato il progetto Oilrobots – Futuro Anteriore, dove elementi dell’iconografia delle serie animate giapponesi degli anni Settanta e Ottanta si accostano allo stile e alle atmosfere della tradizione pittorica dei macchiaioli toscani.
Nel 2017 ha goduto di una mostra a Bologna in occasione del Future Film Festival, quindi al Museo Casa Natale di Michelangelo, Arezzo. Nel 2017 ha esposto a Lucca Comics, a Cave (RM) in occasione della settimana della scienza, a Como a nel 2018 e di nuovo Lucca nel 2019. Ha partecipato a due collettive: Roco Art Centre a Rochester, negli Stati Uniti e a Burg Obernberg in Austria.