Negli ultimi anni, i videogiochi di avventura in prima persona hanno attraversato una fase di evoluzione significativa, spostando il loro baricentro dalla pura esplorazione a narrazioni più coinvolgenti e strutturate. Titoli come Firewatch o What Remains of Edith Finch hanno ridefinito il concetto di “simulatore di camminata”, dimostrando che un’interazione limitata non compromette l’esperienza emotiva e narrativa. In questo contesto si inserisce Deep Beyond, sviluppato dal team argentino Avix Games e pubblicato da Purple Tree. Un thriller interattivo che punta a coniugare esplorazione, enigmi e una trama drammatica ambientata nelle misteriose profondità oceaniche. L’uscita su PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch e Xbox Series X|S segue il lancio iniziale su PC via Steam, permettendo così di estendere il suo fascino a un pubblico più vasto.
Un racconto di mare e mistero
La trama di Deep Beyond si sviluppa attorno a Lilly, un’intrepida esploratrice del mare impegnata nella disperata ricerca del padre scomparso. L’avventura si apre con un’atmosfera che richiama i grandi racconti d’esplorazione, quelli dove il protagonista si getta in un mondo sconosciuto e insidioso, guidato da una motivazione personale e da un mistero da svelare. In questo caso, il padre di Lilly è una figura sfuggente, il cui destino si intreccia con antichi relitti sommersi, intricati enigmi e segreti che emergono lentamente dal passato.
Una delle caratteristiche che colpisce maggiormente è il doppiaggio, realizzato interamente in lingua inglese. Gli attori riescono a trasmettere con efficacia emozioni, tensioni e conflitti interiori, arricchendo la profondità della narrazione. Tuttavia, in un panorama videoludico dove sempre più spesso ci si imbatte in produzioni che trascurano la localizzazione, Deep Beyond offre sottotitoli in italiano, una scelta apprezzabile e purtroppo non così frequente di questi tempi. Ciò permette ai giocatori italiani di seguire ogni sfumatura dei dialoghi senza perdere nulla del significato originale, mantenendo intatta l’immersività.
Ma non è solo la storia ad avvolgere il giocatore: il legame tra Lilly e il suo fedele cane Chester aggiunge un tocco di umanità all’avventura. Chester non è solo una presenza, ma un vero e proprio compagno di viaggio che, pur non parlando, riesce a instaurare una connessione emotiva forte con il giocatore. Questa relazione arricchisce l’esperienza, rendendola più intima, come se il viaggio nelle profondità oceaniche fosse condiviso non solo con i personaggi, ma anche con noi stessi.
Il gameplay: tra enigmi e esplorazione
Dal punto di vista del gameplay, Deep Beyond si posiziona come un ibrido tra avventura narrativa ed enigmistica. Sebbene non ci sia una forte componente di azione, il gioco riesce comunque a mantenere il ritmo grazie a un’ampia varietà di enigmi distribuiti lungo il corso della trama. Questi puzzle, pur non essendo particolarmente complessi, sono progettati per stimolare il giocatore e per integrarsi perfettamente con il contesto narrativo. L’interazione con gli ambienti sottomarini è facilitata da una chiara codifica dei colori, che evidenzia gli oggetti interattivi, riducendo il rischio di perdersi o di vagabondare senza meta.
Le sezioni subacquee, cuore pulsante dell’esperienza, permettono al giocatore di esplorare i fondali oceanici in cerca di indizi e tesori nascosti. La sensazione di immersione è notevole, grazie a un design sonoro che riproduce fedelmente l’atmosfera ovattata e misteriosa degli abissi. Tuttavia, queste fasi presentano anche un limite in termini di interattività: sebbene il giocatore sia libero di muoversi, i percorsi esplorabili sono spesso lineari, dando l’impressione di essere guidati da una narrazione prestabilita più che da una vera libertà di scelta.
La direzione artistica: un tuffo nei colori
Uno degli aspetti più distintivi di Deep Beyond è la sua direzione artistica, che si allontana dai canoni del realismo per abbracciare uno stile pop-art. La palette cromatica è volutamente limitata, privilegiando tonalità tenui e contrasti accesi solo in alcuni momenti cruciali. Questo approccio crea un’atmosfera surreale e straniante, che ben si adatta al tono della storia, ma può anche risultare divisivo per i giocatori che preferiscono un’estetica più tradizionale.
Gli ambienti, per quanto dettagliati, si distinguono per una semplicità visiva che potrebbe ricordare lo stile minimalista di alcuni giochi indie, dove ogni elemento ha uno scopo preciso all’interno del mondo di gioco. Gli antichi relitti e le strutture sottomarine esplorabili sono caratterizzati da un design che mescola fantasia e realtà, con richiami alla mitologia marina e alla storia dei pirati. In questo contesto, Chester, il cane di Lilly, non solo accompagna la protagonista durante il viaggio, ma diventa un vero e proprio elemento chiave dell’estetica visiva, rompendo con la solennità dell’ambiente sottomarino grazie alla sua presenza vivace e rassicurante.
Narrazione e scelte Morali
Uno degli aspetti più interessanti di Deep Beyond è la possibilità di influenzare la trama attraverso le scelte morali che il giocatore è chiamato a fare nel corso della storia. Nel capitolo finale, Lilly si troverà davanti a una decisione cruciale, con tre opzioni che porteranno a finali differenti. Questa meccanica, pur non essendo rivoluzionaria, aggiunge un livello di rigiocabilità al titolo, invitando il giocatore a esplorare tutte le possibili diramazioni della storia. La selezione dei capitoli permette di tornare sui propri passi e di rigiocare i momenti salienti per vedere come le diverse scelte influenzano l’esito finale.
Uno dei punti deboli di Deep Beyond è la sua durata limitata. Con una campagna principale che si completa in circa un’ora, il gioco rischia di lasciare l’amaro in bocca ai giocatori in cerca di un’avventura più estesa. Questo, però, non toglie valore alla qualità complessiva dell’esperienza. Al contrario, la brevità del gioco permette di mantenere un ritmo serrato e di evitare momenti di stanca o di ripetitività. La trama si sviluppa in modo lineare, senza deviare in sottotrame superflue, mantenendo alta l’attenzione del giocatore fino al climax finale.
Un’odissea intima negli abissi
Deep Beyond è un titolo che riesce a coniugare una narrazione avvincente con un gameplay rilassato, senza mai strafare. Il viaggio di Lilly nelle profondità oceaniche non è solo una ricerca esteriore, ma anche un percorso di introspezione, reso ancora più toccante dal rapporto con Chester. La scelta di puntare su una storia breve e concisa può apparire un rischio, ma il gioco riesce comunque a lasciare un segno, grazie a una direzione artistica audace e a una trama ben costruita.
Per i possessori di console, Deep Beyond rappresenta un’opportunità imperdibile per immergersi in un’avventura ricca di mistero e atmosfera. Le versioni per PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch e Xbox Series X|S offrono un’esperienza fluida e visivamente affascinante, con il controller che riesce a trasmettere un’interazione più tattile e coinvolgente, soprattutto nei momenti di esplorazione e risoluzione degli enigmi. La qualità del doppiaggio, seppur esclusivamente in inglese, unita ai sottotitoli in italiano, permette di godere appieno della narrazione anche su queste piattaforme, garantendo un viaggio emozionante nelle profondità marine, perfettamente calibrato per le esigenze dei giocatori su console.
Chi cerca un’esperienza di gioco ricca di azione o di scelte complesse potrebbe restare deluso, ma chi è disposto a lasciarsi trasportare dalle atmosfere malinconiche degli abissi e dalle riflessioni esistenziali di Lilly troverà in Deep Beyond un’avventura che merita di essere vissuta, anche se solo per poco.