Autore e interprete dalle molte vite musicali, è morto a Roma, all’età di 89 anni, Nico Fidenco, alla cui voce è associato il primo “tormentone” estivo italiano, “Legata a un granello di sabbia”, canzone divenuta colonna sonora dell’estate 1961, gettonatissima ai juxe-box, che nell’Italia del “boom” vende oltre un milione di copie.
Prolifico cantante, autore e compositore, Nico Fidenco nasce a Roma come Domenico Colarossi il 24 gennaio 1933. Messo sotto contratto dalla RCA di Roma nel 1960, ottiene il suo primo grande successo come cantante con “Legata ad un granello di sabbia”. Questo è il primo singolo a vendere più di un milione di copie in Italia. Poco dopo, la bellissima interpretazione di “Su nel cielo” viene scelta dal regista Francesco Maselli per la colonna sonora del suo film Cucchiaio d’argento (1960). Da quel momento in poi, Fidenco seguì le orme del balladeer/cantautore Peppino Di Capri incidendo sia in inglese che in italiano. Molte di queste registrazioni erano cover di canzoni che figuravano come temi di film, come “Exodus” o “Moon River” per Colazione da Tiffany (1961). Sebbene non abbia mai vinto il prestigioso Festival di Sanremo, Fidenco ha comunque realizzato un numero impressionante di superbe ballate. A metà degli anni Sessanta raggiunse l’apice della popolarità e la vetta delle classifiche con canzoni iconiche come “Goccia di mare”, “A casa d’Irene”, “Celestina”, “Come nasce un amore” e “Non è Vero”.
Nel 1966 Fidenco si dedicò alla scrittura di una pletora di colonne sonore per film di genere, dagli spaghetti western come The Texican (1966) e Dynamite Jim (1966), all’horror come Zombie Holocaust (1980), agli anime giapponesi e alla sexploitation (in particolare, la serie Emanuelle). La sua voce calda e melodiosa era ancora occasionalmente presente, come nella canzone del titolo, “La ballata del treno”, per il western Bandidos (1967).
Sul finire degli anni Settanta e nei primi anni Ottanta ritrovò una inaspettata popolarità presso il pubblico dei più piccoli, anche in termini di vendite, grazie alle numerose sigle incise per gli anime giapponesi, vero e proprio fenomeno di costume televisivo di quel periodo. La sigla “Don Chuck Castoro” infatti riuscì a vendere oltre quattrocentomila copie, riportandolo in classifica.
Altre sigle di successo furono “Hela Supergirl” che vendette 180 000 copie, “Cyborg, i nove supermagnifici”, “Don Chuck story”, “Sam il ragazzo del West”, “Godzilla” e in particolare “Bem il mostro umano” forte anch’essa di oltre duecentomila copie vendute. Il brano era la sigla della prima serie dell’anime Bem, primo vero cartone animato dell’orrore. Anche il brano di Fidenco non si discosta molto dalle atmosfere cupe della serie, sottolineandole con un coro di bambini, effetti sonori inquietanti e un testo giudicato all’epoca troppo forte per un pubblico infantile. Il brano nel corso degli anni ha assunto un vero e proprio status di cult.
Ha inciso anche due sigle per telefilm come “Boys and Girls”, per la serie omonima e “Arnold” per la serie Harlem contro Manhattan. In questo decennio torna anche a incidere album pop come “La mia mania” del 1981 e “Direzione vietata” del 1989 e nel 1992 una raccolta di successi riarrangiati dal titolo “Ieri e oggi”.
Dal 1984 al 1994 con i colleghi Riccardo Del Turco, Jimmy Fontana e Gianni Meccia diede vita a I Super 4, quartetto con il quale ripropose successi tratti dai rispettivi repertori degli anni sessanta riarrangiati in chiave moderna, con cui pubblicò tre album di discreto successo commerciale.
Nel 2007 si è esibito nell’ambito del Lucca Comics & Games, fiera internazionale dedicata al fumetto e all’animazione, dove ha cantato dal vivo alcune delle colonne sonore e delle sigle dei cartoni animati, oggetto di riscoperta e rivalutazione da parte di appassionati e addetti ai lavori. Sulla scia di questo revival, l’etichetta Siglandia ha stampato nel 2019 una raccolta di tutte le sigle dei cartoni animati di Fidenco in edizione rimasterizzata, per sopperire all’assenza di quest’ultime dal mercato discografico ufficiale, anche digitale.
Nico Fidenco stesso si è ritirato nel 2014, ma la sua musica distintiva, molto evocativa degli anni ’60, si può ancora sentire in film come Once Upon a Time in Hollywood (2019) di Quentin Tarantino. Fidenco è stato sposato con l’attrice Anna Maria Surdo dal 1969 fino alla sua morte, avvenuta nel novembre 2022.