James Earl Jones, uno degli attori più iconici del panorama cinematografico e teatrale americano, si è spento all’età di 93 anni. Nato nel 1931 nel Mississippi, Jones ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare, soprattutto grazie alla sua voce inconfondibile, che ha dato vita a personaggi leggendari come Darth Vader nella saga di Star Wars e Mufasa ne Il Re Leone.
In una carriera che ha attraversato sette decenni, Jones ha dimostrato una versatilità straordinaria, recitando in numerosi ruoli sia sul grande schermo che a teatro. La sua voce baritonale, profonda e autorevole, è divenuta il suo tratto distintivo, tanto da essere considerata un modello di riferimento nel mondo della recitazione. Samuel L. Jackson una volta dichiarò: “Se eri un attore o aspiravi a diventarlo… uno degli standard che avevamo sempre avuto era quello di essere un James Earl Jones”.
Tra i tanti riconoscimenti ricevuti, spiccano due Tony Awards, due Emmy e un Oscar alla carriera. Nonostante questo, il suo contributo più iconico, la voce di Darth Vader, non venne inizialmente accreditato nei titoli di coda di Star Wars. Il creatore della saga, George Lucas, dopo aver affidato il ruolo fisico di Anakin Skywalker all’attore britannico David Prowse, scelse Jones per la sua capacità di conferire al personaggio una voce più oscura e minacciosa, un elemento che divenne parte integrante dell’identità di Darth Vader. Nonostante il cachet relativamente basso per il primo film – 7000 dollari – Jones non immaginava che quella collaborazione lo avrebbe reso parte di uno dei più grandi fenomeni culturali del XX secolo.
Jones non si limitò solo a Star Wars. La sua voce autorevole divenne di nuovo protagonista in Il Re Leone (1994), in cui interpretò Mufasa, il nobile e saggio re leone. Questo ruolo rafforzò ulteriormente la sua immagine di attore capace di donare profondità e gravitas a personaggi indimenticabili.
Thank you for everything, James.
A statement from George Lucas and Lucasfilm: https://t.co/ieEdG0k5zY pic.twitter.com/8L99EeNwuU
— Star Wars (@starwars) September 10, 2024
La vita di James Earl Jones fu segnata da sfide sin dalla sua infanzia. Cresciuto senza il padre, anch’egli attore, che lasciò la famiglia prima della sua nascita, Jones visse un’infanzia difficile, afflitta da problemi di balbuzie che lo portarono a evitare di parlare fino all’adolescenza. Solo grazie all’incoraggiamento di un insegnante, che lo spinse a leggere poesie ad alta voce, riuscì a superare questo ostacolo e a scoprire la sua vocazione.
Dopo essersi laureato all’Università del Michigan ed aver servito come Ranger nell’Esercito americano, Jones fece il suo debutto cinematografico sotto la direzione di Stanley Kubrick in Dottor Stranamore (1964). La sua carriera decollò con la sua interpretazione del pugile Jack Johnson nella produzione teatrale di The Great White Hope, che lo portò anche a ottenere una nomination agli Oscar.
Negli anni successivi, Jones consolidò la sua fama con una serie di ruoli memorabili. Fu Alex Haley nella miniserie Radici, Thulsa Doom in Conan il Barbaro, e apparve in film come Il principe cerca moglie e Caccia a Ottobre Rosso. La sua voce divenne anche sinonimo della CNN, dove recitò il celebre slogan “This is CNN” con la sua inconfondibile pausa drammatica.
La scomparsa di James Earl Jones segna la fine di un’epoca per Hollywood. Il suo talento, la sua dedizione e la sua voce rimarranno scolpiti nella storia del cinema, facendo di lui un punto di riferimento per generazioni di attori e appassionati di cinema.
Fonti consultate: Corriere della sera.