Ufo Robot Goldrake, conosciuto anche come Atlas Ufo Robot Goldrake, è un anime televisivo di genere mecha prodotto dalla Toei Animation dal 1975 al 1977 e basato sull’omonimo manga di Gō Nagai. La serie in 74 episodi venne trasmessa per la prima volta in Italia nel 1978. Nonostante siano passati ben 45 anni dalla sua messa in onda, Goldrake rimane ancora oggi una delle serie robotiche più amate e popolari del nostro paese. Ma quale è il motivo di tanto affetto e fascino duraturo?
Innanzitutto, bisogna considerare il contesto storico in cui Goldrake venne trasmesso per la prima volta in Italia. Gli anni ’70 furono un momento di grandi cambiamenti culturali e sociali nel nostro paese. L’arrivo di Goldrake rappresentò una vera e propria rivoluzione per i giovani dell’epoca, che per la prima volta venivano introdotti al mondo degli anime giapponesi.
La trama di Goldrake, sebbene possa sembrare semplice e lineare, è in realtà molto profonda e coinvolgente. La storia segue le avventure del protagonista, Duke Fleed (Actarus), un principe alieno che combatte l’invasione di Vega e della sua armata aliena che minaccia la Terra. Oltre alle battaglie spaziali, la serie esplora anche temi come l’amicizia, il coraggio, l’ecologia, la fiducia e la lotta per la libertà. L’epica battaglia tra il bene e il male, arricchita da tradimenti, amicizia e redenzione, ha catturato l’attenzione degli spettatori italiani. Il mix di combattimenti spaziali, azione e dramma ha contribuito a rendere Goldrake un fenomeno cult.
Oltre al suo protagonista, Duke Fleed, Goldrake ha presentato personaggi memorabili disegnati da Kazuo Komatsubara e successivamente da Shingo Araki, che hanno arricchito ulteriormente la trama. Actarus, il principe di Fleed e pilota di Goldrake, è divenuto un’icona per gli appassionati italiani, soprattutto per l’emozionante doppiaggio di Romano Malaspina. Lo stesso vale per i suoi alleati, come Alcor, Venusia e Maria, che condividono le sue battaglie e lo sostengono costantemente. I personaggi di Goldrake hanno suscitato emozioni forti e affetto nel pubblico italiano, ed è per questo che sono ancora amati e ricordati oggi.
Ma ciò che ha davvero reso Goldrake un’icona è il suo personaggio principale, il robot gigante Goldrake stesso. Il suo design unico e futuristico con una combinazione di linee curve e spigolose, i suoi colori vivaci, le grandi corna e la sua astronave (Spacer), ha catturato l’immaginazione di intere generazioni. I bambini di allora sognavano di poter pilotare un robot così potente e difendere il pianeta Terra.
Inoltre, la serie è stata caratterizzata da una colonna sonora coinvolgente e appassionante, composta da Shunsuke Kikuchi. Le musiche epiche e i brani incalzanti durante le scene d’azione hanno contribuito a creare una tensione emotiva che ha reso la serie ancora più coinvolgente. L’indimenticabile sigla iniziale, “Ufo Robot”, scritta dal compianto Luigi Albertelli su musica e arrangiamento di Vince Tempera, Ares Tavolazzi e Massimo Luca, sfondò il tetto del milione di copie vendute, raggiungendo la quarta posizione dei singoli più venduti.
Infine, il fandom italiano di Goldrake è ancora molto forte e unito. Ogni anno si tengono eventi e raduni dedicati agli anime e ai manga, dove appassionati di tutte le età si incontrano per celebrare l’amore per questo robot leggendario. I modellini di Goldrake e le litografie dei personaggi sono ancora molto richieste e le ristampe dei vecchi fumetti sono spesso esaurite.
In conclusione, Goldrake ha saputo conquistare il cuore degli italiani grazie all’affezione di intere generazioni giovani che lo hanno accompagnato durante i loro anni d’infanzia. La sua storia coinvolgente, i personaggi indimenticabili, il design iconico e la colonna sonora emozionante hanno reso questa serie un vero e proprio fenomeno, capace di superare il passare del tempo e di rimanere un’icona intramontabile della televisione italiana.