A partire dal 13 maggio, La Pazza del Sacro Cuore, opera firmata da Alejandro Jodorowsky e Moebius, tornerà disponibile in un’elegante edizione cartonata pubblicata da Edizioni BD. Il volume, composto da 200 pagine a colori in formato 19×26, raccoglie in un’unica uscita i tre capitoli originali di una delle più audaci e grottesche commedie mai scaturite dalla fervida collaborazione tra due autentici maestri della narrazione illustrata.
Il debutto ufficiale avverrà al COMICON di Napoli, preludio a una distribuzione che coinvolgerà librerie, fumetterie e store online. Preziosa non solo per la rinnovata veste editoriale, questa nuova edizione include un’intervista esclusiva ad Alejandro Jodorowsky e una selezione di pagine tratte dalla sceneggiatura originale, elementi che ne fanno un oggetto imperdibile per collezionisti e cultori del fumetto d’autore.
Tra delirio mistico e riflessione filosofica
Il protagonista della vicenda è Alain Mengel, stimato professore di filosofia alla Sorbona, la cui esistenza ordinata e razionale viene sconvolta dall’incontro con una giovane studentessa dai tratti sensuali e misteriosi. Il progressivo abbandono a una spirale di eventi tanto surreali quanto carichi di simbolismo conduce il personaggio – e il lettore – verso un viaggio psicologico e spirituale di straordinaria intensità.
Jodorowsky, celandosi dietro la maschera di Mengel, sembra voler interrogare se stesso e il mondo attraverso un racconto che abbandona i vasti orizzonti cosmici de L’Incal per radicarsi nel quotidiano, senza però rinunciare alla potenza visionaria che da sempre lo contraddistingue. Moebius, dal canto suo, offre una prova grafica di assoluta raffinatezza, capace di coniugare ironia e inquietudine in un tratto che resta impresso per forza evocativa.
La Pazza del Sacro Cuore si configura così non solo come uno dei vertici del sodalizio artistico tra i due autori, già celebrato in opere come Gli occhi del gatto e Artigli d’angelo, ma anche come un’opera emblematica nella produzione fumettistica del Novecento. A trent’anni dalla sua prima pubblicazione, il ritorno sugli scaffali non rappresenta soltanto una ristampa, bensì una riscoperta culturale che riafferma la centralità del fumetto come strumento di indagine del sé e del reale.