Il portale giapponese Akiba Souken ha pubblicato un’intervista a Yoshikazu Beniya, producer per TV Tokyo di importanti progetti di animazione come Fairy Tail, Medaka Box, Gekkan shōjo Nozaki-kun (L’assistente del mese), Shaman King (2020), Kyōkai Senki (Amaim: warrior at the borderline), Takt Op. Destiny e Komi-san wa, Komyushou Desu (Komi can’t communicate).
In questa intervista, Beniya ha ricordato alcuni dei momenti salienti della sua carriera, pronunciandosi sulle sfide dell’industria degli anime oggi, sul rapporto che esiste attualmente tra la televisione e i media di distribuzione digitale e sul futuro che attende i lavoratori del mondo dell’animazione giapponese. Tuttavia, il commento del produttore sullo stato attuale dell’industria degli anime è quello che è diventato virale sui forum in Rete.
“Al giorno d’oggi, i progetti di animazione non sono più rivolti a un pubblico giapponese. Anche le reti televisive sono coinvolte nel business, quindi non è difficile da capire, ma penso che sia meglio essere più attenti a ciò che gli utenti vogliono vedere nelle nuove produzioni. In passato, la popolarità di un anime era legata al numero di copie vendute delle trasposizioni DVD e Blu-ray in home video e quindi erano i fan ad avere il potere di decretarne o meno il successo. Al giorno d’oggi, il successo di un progetto è vincolato dalla piattaforma di distribuzione che ne acquisterà i diritti e dall’accoglienza degli utenti delle piattaforme di video on demand al di fuori del Giappone. Eppure, mi piacerebbe che i giapponesi avessero di nuovo il maggior potere decisionale”.
Beniya ha continuato: “l’altra cosa che mi interessa è la riforma dello stile di lavoro nell’industria dell’animazione giapponese. Molte persone esercitano la professione con il proprio senso di responsabilità sottoponendosi a turni di lavoro straordinario non retribuito. È molto importante tutelare il sistema lavorativo e la salute degli animatori, ma non credo che le misure attuali siano necessariamente quelle desiderate”.
Fonti consultate: Kudasai.