L’usanza di chiedere perdono pubblicamente è radicata nella secolare cultura giapponese: il tradizionale gesto del saikeirei (inclinazione del busto di novanta gradi utilizzata per scusarsi per una colpa grave) assume per il popolo nipponico, propenso a evitare di deludere le altrui aspettative, un alto significato morale. Non stupisca, quindi, se un gigante dell’intrattenimento come Bandai abbia voluto dedicare a questa nobile arte un curioso set di gachapon, commercializzando nel 2016 quattro miniature promozionali in occasione dell’uscita nelle sale nipponiche di Shin Godzilla.
I popolari kaiju della cinematografia giapponese, impegnati in una (mostruosa) conferenza stampa moderata dal melmoso Hedorah, si inchinano davanti a decine di telecamere e giornalisti, chiedendo scusa per le loro tragiche azioni.
Godzilla porge le sue scuse per “vandalismo distruttivo”.
Mechagodzilla si scusa per “imitazione e violazione di copyright”.
King Ghidorah è pronto a umiliarsi pubblicamente per “invasione aggressiva”.
L’incontro (virtuale) con la stampa è moderato dal melmoso Hedora (Hydrax in Occidente).
Il bizzarro set di gachapon Bandai, ormai fuori catalogo, è disponibile sul mercato dei collezionisti e su Amazon Japan, commercializzato da venditori terzi.
Fonti consultate: Spoon & Tamago.
