Gray Dawn, sviluppato e pubblicato dallo studio con sede in Romania Interactive Stone originariamente per PC (Steam, Epic Games Store) e portato su PlayStation 4, PlayStation 5 e Xbox Series X|S, è un’avventura in prima persona che si colloca a cavallo tra generi differenti, sfidando ogni tentativo di etichettarlo in maniera univoca. Il risultato è un’esperienza intensa e disturbante, che invita a riflettere su temi complessi come la religione, il male e la natura stessa della realtà.
Una trama sospesa tra luce e oscurità
Nei panni di Padre Abraham, ci troviamo nella Vigilia di Natale del 1920, accusati dell’omicidio del nostro chierichetto. Atmosfere soffocanti e presagi funesti avvolgono la nostra dimora e la chiesa vicina, mentre visioni demoniache e rumori inquietanti ci tormentano. La storia, inizialmente lineare e ricca di elementi horror, assume presto una piega mistica, affrontando tematiche religiose con una prospettiva che mescola ortodossia, misticismo e satanismo.
Un gameplay tra horror e riflessione
Il fulcro di Gray Dawn è la narrazione, che si sviluppa attraverso l’esplorazione di ambienti opprimenti e la risoluzione di enigmi ambientali. La componente horror, seppur presente nella prima metà del gioco, lascia poi spazio a fasi più distese e riflessive, ambientate in un Paradiso immaginario. Queste sezioni, prive di elementi ansiogeni, si basano sull’esplorazione e su enigmi semplici, quasi a voler sottolineare il contrasto tra la luce e le tenebre che permea l’intera esperienza.
Gray Dawn si completa in poche ore, non offrendo una grande rigiocabilità. Tuttavia, la brevità del gioco non ne pregiudica l’impatto. Il gioco vanta una direzione artistica ispirata, con ambienti dettagliati e suggestivi che catturano l’atmosfera opprimente e surreale della storia. Le animazioni degli esseri umani non brillano per eccellenza, ma non intaccano il fascino generale del gioco. La difficoltà degli enigmi è volutamente bassa, non ostacolando il flusso narrativo e permettendo di apprezzare appieno l’atmosfera e la trama. L’esperienza, pur con le sue semplificazioni nel gameplay, risulta appagante, soprattutto se rapportata al prezzo contenuto.
Gray Dawn non teme di affrontare tematiche religiose delicate, mescolando l’ortodossia con elementi di misticismo, satanismo e blasfemia. Lo fa con intelligenza e sensibilità, evitando di scadere nel gratuito e nel sensazionalistico. Il risultato è un’esperienza unica e coinvolgente, che invita il giocatore a riflettere sul concetto di Dio, del male e sul libero arbitrio.
In definitiva, Gray Dawn è un’opera coraggiosa e originale, che sfida le convenzioni del genere e invita a confrontarsi con tematiche profonde. Un viaggio breve ma intenso, che non mancherà di lasciare il segno su chi deciderà di intraprenderlo.
