Giganteschi gorilla appassionati scalatori di grattacieli, rettili troppo cresciuti e potenti divinità della mitologia greca: sono solo alcune delle fonti di ispirazione di Go Nagai per la genesi di Mazinga Z e dei Super Robot che hanno segnato la storia dei manga e degli anime moderni di genere “mecha”.
Il “gigantismo” nella cinematografia fantastica del mondo nipponico, nasce nel 1954 con “Godzilla“, pellicola diretta da Ishiro Honda e probabilmente figlia del grande successo della riedizione del 1952 del colossal americano “King Kong” (1933), diretto e prodotto da Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack.
L’anno seguente, Warner Bros produce il film “Il risveglio del dinosauro” (The Beast from 20,000 Fathoms), tratto da un racconto di Ray Bradbury, a ragione considerato il capostipite delle pellicole di fantascienza del filone “mostri preistorici in città”. Gli effetti speciali in stop-motion di Ray Harryhausen, allievo di Willis O’Brien, già animatore di King Kong conferiscono alla creatura un aspetto e una vitalità piuttosto credibile per gli standard cinematografici dell’epoca. La trama narra del risveglio di un dinosauro, simile a un varano, dal suo sonno millenario nei ghiacciai del Polo Nord, a causa di un’esplosione atomica. Il gigantesco mostro attaccherà la città di New York per placare la sua ira. Godzilla è chiaramente il remake di questo film e ci rivela, molto più di mille sedute di psicoanalisi, le fobie nucleari della società giapponese a un decennio circa di distanza dai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
Non è improbabile supporre che, per la genesi dei suoi robot giganti, Go Nagai abbia avuto quindi un fondamentale punto di riferimento, cioè il genere tokusatsu, nel suo sotto genere più famoso: il filone kaiju, nato al cinema con pellicole dove gli attori “protagonisti” erano in realtà mostri giganti alle prese con inermi umani (si veda, per l’appunto, Godzilla) e sviluppatosi poi in TV, con serie come Ultraman o Spectreman e, in seguito negli innumerevoli Super Sentai di Toei Animation (ma questa è un’altra storia).

E dato che nella vita non si inventa mai (o quasi mai) nulla di nuovo, ma l’importante è copiare bene, arricchendo ciò a cui ci si ispira, Go Nagai ebbe l’idea geniale di inserire in un robot gigante, figura antecedente a Mazinga Z (si pensi al manga Super robot 28 di Mitsuteru Yokoyama, pubblicato sulle pagine della rivista Shonen a partire dal 1956), un pilota che lo comandasse dal suo interno.

Il nuovo mondo degli anime robotici ha, a sua volta, influenzato il genere tokusatsu-kaiju, dal quale traeva ispirazione: nel 1973 esce il film “Ai confini della realtà” (Godzilla vs. Megalon), diretto da Jun Fukuda con gli effetti speciali di Teruyoshi Nakano, con il robot gigante Jet Jaguar a fare da personaggio principale. Il gigantesco Jet Jaguar era il frutto di un concorso vinto da un alunno delle scuole elementari, che disegnò un ibrido a metà tra i supereroi televisivi tokusatsu stile Ultraman e i nuovi robot di Go Nagai, rappresentati dal successo del capostipite Mazinga Z (alcune analogie con il gigante in lega Z di Go Nagai sono rintracciabili nel “volto” metallico di Jet Jaguar).


Nel 1974 arriva poi il lungometraggio “Godzilla contro i robot“, in cui fa la sua prima apparizione Megagodzilla, gigantesca copia meccanica del rettilone, anch’esso chiaramente ispirato dal successo dei nuovi anime robotici.
Kaiju e robot, due sotto generi in grado di influenzarsi a vicenda, con un vecchio e gigantesco gorilla americano come “padre” in comune: King Kong del 1933.
Oltre al mondo cinematografico e televisivo, Go Nagai ha avuto un’altra fondamentale ispirazione di riferimento per la realizzazione di molte delle sue opere: il mondo greco.
Nella Grecia pre-socratica non esisteva la distinzione tra psiche e corporeità, tipica del mondo logico teoretico, che si sviluppa a partire da Socrate e che ancora oggi caratterizza il nostro senso comune. Quindi per un Greco del mondo del Mito (pre-socratico e pre-concettuale), un grande eroe doveva essere anche di aspetto gigantesco: lo stesso valeva per un dio o per un titano. Si è quindi sviluppata una mitologia di colossi, che ha profondamente influenzato la narrativa nagaiana: pensiamo ai Micenei (civiltà dell’età del bronzo dell’antica Grecia continentale), popolo di enormi creature, carismatici villain nella serie animata e nel manga del Grande Mazinger.

Nagai paleserà esplicitamente la sua passione per la mitologia della Grecia antica, nel manga Z Mazinger, in cui divinità elleniche e giganti tecnologici si legano in un un’unica trama.
La tecnologia extraterrestre diventa mito, che poi diventa di nuovo ingegneria robotica, in un eterno ritorno di questi due aspetti della tradizione del pensiero umano: “mythos” e “téchne”.
Le idee presenti in questo manga influenzeranno anche l’anime del 2009 Mazinger Edition Z: The Impact! (per la regia di Yasuhiro Imagawa) attualmente in onda sul canale Man-Ga di Sky e disponibile in home video nell’edizione italiana curata da Yamato Video.