La canzone di Jeeg Robot, la notissima sigla televisiva italiana dell’anime che ha segnato una generazione di italiani, è stata oggetto di un’originale interpretazione da parte dell’inossidabile Ichiro Mizuki, performer di fama internazionale che, proprio ai Super Robot di Go Nagai e a Toei Animation, deve parte dei suoi incredibili cinquant’anni di carriera e di successo.
Il video, che vi mostriamo poco sotto, è tratto da un’esibizione live del re degli Aniki, svoltasi a Tokyo nel maggio 2017: in occasione del lancio giapponese di Lo chiamavano Jeeg Robot, il film di Gabriele Mainetti con protagonista un Claudio Santamaria in versione “supereroe di borgata”, Ichiro Mizuki ha voluto rendere omaggio ai suoi fan italiani cantando la parte introduttiva della sigla di Jeeg Robot d’acciaio nella versione italiana eseguita nel 1979 dal compianto Roberto Fogu. Aniking fa sapere di aver cantato in italiano per la prima volta durante un concerto e di essere orgoglioso che “l’amore per anime e sigle travalichi i confini nazionali”.
Un successo di pubblico e critica
Lo chiamavano Jeeg Robot ha ottenuto 9 candidature e vinto 2 Nastri d’Argento, 16 candidature e vinto 7 David di Donatello. In Italia al box office, il film di Mainetti ha incassato 5 milioni di euro.
Lo chiamavano Jeeg Robot è un trionfo di puro cinema, di scrittura, recitazione, capacità di mettere in scena e ostinazione produttiva, un lungometraggio come non se ne fanno in Italia, realizzato senza essere troppo innamorati dei film stranieri ma sapendo importare con efficacia i loro tratti migliori. Soprattutto è un’opera che si fa portatrice di una visione di cinema d’intrattenimento priva di boria e snoberia intellettuale, una boccata d’aria fresca per come afferma che il meglio di quest’arte non sta nel contenuto o nel tema ma nella forma (da cui tutto il resto discende). Nonostante un budget evidentemente inadeguato al tipo di storia Lo chiamavano Jeeg Robot è un trionfo di movimenti interni alle inquadrature, di trovate ironiche e invenzioni visive, un tour de force di montaggio creativo e fotografia ispirata (per non dire di effetti digitali a costo contenuto), tutto ciò che serve per raccontare un mito senza crederci troppo e divertendosi molto.
Fonti consultate: Mymovies.