Il 7 settembre 2013, esattamente 10 anni fa, è stato distribuito nei cinema giapponesi, qualche giorno dopo la sua presentazione alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film d’animazione in computer grafica Capitan Harlock (Space Pirate Captain Harlock), basato sul manga del compianto Leiji Matsumoto e realizzato con la tecnica del motion capture.
Prodotto da Toei Animation e diretto da Shinji Aramaki, il film approvato dallo stesso Matsumoto si discosta notevolmente dalla storia e dalla caratterizzazione sia del manga originale dell’autore che degli anime classici, avendo al massimo qualche punto in comune con le più recenti uscite OVA Harlock Saga e Space Pirate Captain Herlock – The Endless Odyssey.
Non si era mai visto prima un Harlock così dark, cinico e nichilista, ma al tempo stesso così fallibile, capace di compiere scelte e azioni impensabili per l’eroe idealista di Matsumoto.
E non è nemmeno il protagonista della vicenda, ruolo riservato a un personaggio nuovo, Yama, che dovrebbe sostituire Tadashi, ma non risulta all’altezza a causa di una caratterizzazione discutibile.
Neanche il resto della ciurma, composta da Kei Yuki, Yattaran e Meeme, ha molto a che spartire con quanto visto in precedenza. L’incrociatore Arcadia si ispira a quello verde con il teschio di prua, ma è di colore nero, risultando a tutti gli effetti una nuova versione dell’astronave.
Nonostante la sua notevole spettacolarità, il film non ha ricevuto in media critiche positive: non hanno convinto, tra le altre cose, l’assenza di un nemico carismatico, l’ambientazione genericamente techno fantasy e, più in generale, la sceneggiatura, ritenuta confusa ed esageratamente complessa.
Inaspettatamente, il film su Capitan Harlock ha riscosso grande successo in Italia, dove è stato distribuito nei cinema il 1º gennaio 2014, con l’innegabile merito di aver riportato l’attenzione degli appassionati di vecchia data dell’antieroe del Leijiverse e di averlo fatto conoscere alle nuove generazioni, seppur in questa versione così diversa da quella sbarcata alla fine degli anni ’70.
Capitan Harlock (Uchū kaizoku kyaputen Hārokku) è un manga di fantascienza scritto e disegnato dal leggendario Leiji Matsumoto, pubblicato in Giappone dal 1977 al 1979 dalla Akita Shoten. Dall’opera è stata tratta una serie televisiva anime diretta da Rintarō e prodotta dalla Toei Animation, che fu trasmessa in Giappone su TV Asahi dal 1978 al 1979. A questa prima serie ne sono seguite altre, oltre a una serie di lungometraggi cinematografici, l’ultimo dei quali Capitan Harlock del 2013. Il personaggio compare come comprimario anche in altre serie come Galaxy Express 999. In Italia fu trasmessa la prima volta su Rai 2 nel 1979.
La serie segue l’omonimo protagonista, un emarginato diventato pirata spaziale dopo essersi ribellato contro il governo della Terra e l’apatia generale dell’umanità.
Tutti i 42 episodi della serie diretta da Rintarō e prodotta da Toei Dōga nel 1978 sono disponibili in streaming per gli iscritti al servizio di video on demand Amazon Prime Video in versione rimasterizzata con il doppiaggio giapponese e italiano restaurato.
Fonti consultate: Associazione culturale Leiji Matsumoto.