In seguito al forte calo del numero di nuovi casi di contagio da Covid-19, le autorità giapponesi stanno per revocare i restrittivi provvedimenti cautelativi con alcuni giorni di anticipo rispetto alla data prevista, in 39 delle 47 prefetture del Paese.
Il governo giapponese ha confermato giovedì 14 maggio la revoca dello stato di emergenza nella maggior parte del territorio nipponico, eccezion fatta per le zone più densamente popolate come Tokyo e Osaka.
“Abbiamo deciso di revocare lo stato di emergenza in 39 prefetture”, ha dichiarato il primo ministro Shinzō Abe nel corso di una conferenza. “Da oggi svilupperemo un nuovo stile di vita, che è lo stile di vita del mondo con il coronavirus. Se la diffusione dei contagi tornerà a salire, purtroppo sarà necessario reintrodurre nuovamente le misure cautelative”, ha concluso il premier.
Poche ore prima, il ministro dell’economia Yasutoshi Nishimura aveva rassicurato i giornalisti: “il numero di nuovi casi è sceso al di sotto dei livelli di metà marzo, quando le infezioni hanno cominciato a diffondersi”.
Prorogate il 4 maggio, le misure varate dal governo nipponico all’inizio di aprile per contrastare la pandemia di Covid-19 ed evitare il rischio di saturazione degli ospedali, avrebbero dovuto cessare i loro effetti soltanto alla fine del mese. Lo stato di emergenza aveva interessato in un primo momento l’area metropolitana di Tokyo (comprese le province di Saiama, Chiba e Kanagawa), l’area metropolitana del Kansai (Osaka e Kobe) e quella di Fukuoka.
Secondo il sistema costituzionale giapponese, le autorità non possono imporre ai cittadini ordini tassativi che limitino le libertà personali. Sono i governatori delle prefetture e non l’autorità centrale ad assumere nuovi poteri regolamentari. Le autorità locali possono limitare gli assembramenti, destinare a servizi di pubblica utilità aree private (anche per realizzare strutture ospedaliere temporanee), chiudere temporaneamente alcuni esercizi commerciali considerati non essenziali e raccomandare ai cittadini di rimanere il più possibile nelle loro abitazioni. Non ci sono sanzioni per i residenti recalcitranti.
Mercoledì sono stati registrati solo 55 nuovi casi di infezione in tutto il territorio nipponico, di cui 10 a Tokyo. Secondo l’ultimo aggiornamento dei dati della Johns Hopkins University, il Giappone ha registrato finora 16.049 casi di contagio e 678 decessi da Covid-19.
Fonti consultate: Il Sole 24 Ore.