Le Manhole Card, tessere promozionali con raffigurazioni artistiche dei tombini locali, sono state introdotte in Giappone nel 2016 come parte di un’iniziativa per valorizzare il territorio. Distribuite gratuitamente dai comuni, sono diventate in breve tempo oggetti ricercati dai collezionisti. Tuttavia, questa crescente popolarità ha dato origine a un mercato parallelo, con carte vendute su piattaforme di e-commerce a prezzi che in alcuni casi superano i 60.000 yen, specialmente se caratterizzate da errori di stampa o numeri di serie particolari.
Il fenomeno ha portato alcuni individui a cercare di ottenere più tessere con metodi ingegnosi, come cambiarsi d’abito per ricevere più di una copia o collaborare con terzi per aggirare la regola della distribuzione “una per persona”. Le autorità locali hanno difficoltà a contrastare queste pratiche e, pur rifiutando richieste palesemente fraudolente, non possono intervenire in caso di strategie più elaborate.
Le contromisure e i limiti delle regolamentazioni
Per arginare la rivendita, la Piattaforma pubblicitaria per le fognature (GKP), in collaborazione con il Ministero del Territorio, ha stabilito regole rigide, come la distribuzione esclusivamente in loco e il divieto di invio postale. Tuttavia, le tessere continuano ad apparire sui mercatini dell’usato. Alcuni comuni hanno introdotto questionari con richieste di nome e indirizzo per il ritiro, ma l’afflusso di persone rende difficile verificare chi ha già ricevuto una tessera.
Il problema non riguarda solo le Manhole Card. Anche altre iniziative simili, come le Roget Card dedicate alle attrazioni turistiche, hanno subito un destino analogo. Alcune amministrazioni hanno deciso di renderle a pagamento per contrastare la speculazione, ma questa scelta ha sollevato dubbi sulla possibile commercializzazione di beni inizialmente pensati per la promozione culturale.
Secondo gli esperti, una soluzione potrebbe essere legare la distribuzione delle tessere a donazioni per la manutenzione dei tombini o aumentarne la produzione per ridurre la rarità. Tuttavia, se il fenomeno della rivendita non verrà controllato, alcuni comuni potrebbero decidere di interrompere del tutto la distribuzione, penalizzando i veri appassionati.
Fonti consultate: Yahoo Japan.