Svelata la verità nascosta nelle pieghe del tempo, il discepolo di Leonardo da Vinci si ritrova ancora una volta immerso in una rete di misteri, congegni e visioni. Su PlayStation 5, The House of Da Vinci 2 riprende l’impianto logico e sensoriale del predecessore, espandendolo in ampiezza e profondità. Blue Brain Games torna a intessere il filo di un’avventura enigmatica in cui arte, scienza e meccanica si fondono, facendo emergere un’esperienza più coesa, ambiziosa e coinvolgente.
Un viaggio tra intrighi e meccanismi
Rispetto al primo capitolo, The House of Da Vinci 2 compie un passo deciso verso una maggiore struttura narrativa. L’avventura non si svolge più solo all’interno di ambienti chiusi e isolati, ma attraversa palazzi, cortili e persino strade, creando un mondo più dinamico e articolato. Il giocatore assume nuovamente il ruolo dell’allievo di Leonardo, ma questa volta il contesto storico si fa più marcato: le trame politiche, le tensioni della Firenze rinascimentale e la figura stessa del maestro si delineano con più chiarezza, offrendo una cornice tematica più ricca.
L’elemento distintivo rimane il gameplay basato su puzzle tridimensionali ambientali, in cui ogni ambiente si trasforma in un gigantesco rompicapo da decifrare. La varietà degli enigmi è superiore al predecessore, con una progressione che alterna momenti di logica pura a fasi più scenografiche e teatrali, come l’utilizzo di macchinari o l’osservazione di eventi storici attraverso una lente temporale.
Proprio quest’ultima novità — la possibilità di rivivere il passato grazie all’Oculus Perpetua — rappresenta uno degli innesti più riusciti. Il meccanismo consente di osservare frammenti di eventi già avvenuti e di interagire con il mondo con una consapevolezza che trascende il tempo, offrendo soluzioni non lineari e uno stimolo ulteriore all’esplorazione.
Ottimizzazione tecnica e direzione artistica
L’approdo su PlayStation 5 permette di apprezzare la maggiore ambizione visiva dell’opera. I miglioramenti non sono solo marginali: texture più nitide, caricamenti fulminei e un’illuminazione che valorizza gli interni e i dettagli architettonici contribuiscono a rafforzare l’immersione. Il DualSense si conferma un alleato prezioso, con un uso accorto del feedback aptico e dei grilletti adattivi, in particolare durante le interazioni con meccanismi e oggetti in movimento.
La colonna sonora, più presente rispetto al primo capitolo, accompagna con discrezione ma intensità la progressione, accentuando i momenti chiave e contribuendo a un ritmo narrativo più incalzante. Anche il doppiaggio, introdotto per alcuni personaggi, arricchisce la dimensione cinematica del racconto.
Se da un lato il titolo riesce a evitare l’effetto déjà vu proponendo nuove soluzioni ludiche e una narrazione più ambiziosa, dall’altro mostra occasionali incertezze nel bilanciamento della difficoltà: alcuni enigmi risultano troppo semplici o, al contrario, eccessivamente criptici, spezzando temporaneamente il flusso del gioco.
Una formula raffinata che evolve
The House of Da Vinci 2 rappresenta un’evoluzione ponderata del concept originale: mantiene l’identità distintiva della serie, fondata sull’arte della deduzione e sulla fascinazione per la scienza rinascimentale, ma arricchisce la formula con una più solida architettura narrativa. Non si tratta di un sequel rivoluzionario, bensì di un raffinamento, che però riesce a conferire maggiore spessore all’esperienza complessiva.
L’impressione finale è quella di trovarsi di fronte a un’opera che sa prendersi i suoi tempi e che premia l’osservazione lenta e metodica. Un viaggio che ha il respiro del manoscritto illustrato, dove ogni pagina cela un enigma e ogni meccanismo è una poesia in movimento. Il genio di Leonardo aleggia ovunque, non come presenza idolatrata, ma come metodo, come spinta verso la scoperta.
In sintesi
Più ampio, articolato e narrativamente ricco, The House of Da Vinci 2 conferma e supera le qualità del primo capitolo, offrendo un’esperienza visiva e intellettuale di rara eleganza. Su PlayStation 5 trova una nuova armonia tra prestazioni tecniche e immersione sensoriale, affermandosi come un punto di riferimento nel genere puzzle narrativo. Ideale per chi ama il mistero e la deduzione, è un’opera che richiede attenzione e pazienza, ma che ripaga con meraviglia e soddisfazione.