IXION, già noto al pubblico per la sua accoglienza favorevole su PC, giunge ora su PlayStation 5 e Xbox Series X|S, trasportando sulle piattaforme console l’ambiziosa visione post-apocalittica di Bulwark Studios. Pubblicato da Kasedo Games, il titolo si presenta come un’opera che fonde costruzione gestionale, narrazione fantascientifica ed esplorazione spaziale in un’esperienza immersiva e drammatica, dove ogni scelta del giocatore può determinare il destino della civiltà umana.
La Tiqqun: un’arca alla deriva nel silenzio cosmico
Ambientato in un futuro in cui la Terra ha ormai ceduto sotto il peso del collasso ambientale, IXION affida ai giocatori la guida della Tiqqun, una stazione spaziale sviluppata dalla DOLOS Aerospace Engineering Corporation. Il giocatore impersona l’Amministratore, una figura solitaria ma centrale, responsabile della sopravvivenza della popolazione a bordo. Ogni settore della stazione può essere sviluppato, monitorato e gestito con attenzione maniacale, ma l’equilibrio tra risorse, fiducia dell’equipaggio e sicurezza strutturale è precario e può cedere da un momento all’altro.
La gestione dell’integrità dello scafo, la produzione energetica, la distribuzione del lavoro e il controllo del morale sono solo alcune delle responsabilità gravanti sulle spalle del comandante. A rendere l’impresa ancor più ardua vi è una costante minaccia proveniente sia dall’interno, attraverso malfunzionamenti e rivolte, sia dall’esterno, con eventi cosmici e incontri con altre fazioni sopravvissute, spesso diffidenti o ostili. L’infrastruttura stessa della Tiqqun può essere personalizzata e potenziata, permettendo approcci strategici diversi ma mai semplici.
Un racconto di frontiera tra esplorazione e disperazione
IXION si struttura come una vera e propria epopea interstellare, segmentata in capitoli narrativi che si snodano lungo un percorso fatto di esplorazioni pericolose, scoperte scientifiche, scelte morali e momenti di tensione crescente. L’obiettivo, trovare una nuova dimora per l’umanità, diventa sempre più incerto man mano che il viaggio prosegue e i compromessi si accumulano. Nonostante la trama sia fissa e poco incline a offrire varianti significative, il suo impianto è sufficientemente solido da mantenere alta l’attenzione fino al termine dell’avventura.
Il cuore dell’esperienza risiede nella tensione costante tra logistica e narrazione, tra l’urgenza della sopravvivenza e il peso delle conseguenze. Ogni spedizione scientifica, ogni interazione con i superstiti, ogni intervento ingegneristico sulla stazione influisce sull’andamento generale e sulla possibilità stessa di arrivare vivi alla fine del viaggio. Se la storia intriga e tiene incollati allo schermo, è evidente tuttavia come la rigiocabilità risulti limitata, dato che una volta conosciuto l’epilogo, la spinta alla reiterazione si affievolisce drasticamente.
Un progetto ambizioso che non raggiunge l’orbita promessa
Pur brillando per atmosfera e coerenza estetica, IXION soffre ancora di un bilanciamento imperfetto. Alcune dinamiche gestionali risultano punitive al limite del frustrante, e l’interfaccia, sebbene migliorata per il gioco su console, rimane talvolta poco intuitiva rispetto alla mole di decisioni richieste. Il sistema di controllo, ora adattato per il gamepad, si dimostra comunque fluido e reattivo, contribuendo a rendere l’esperienza su PlayStation 5 e Xbox Series X|S pienamente godibile anche lontano da mouse e tastiera.
Bulwark Studios ha dato forma a un titolo che, pur non raggiungendo l’eccellenza assoluta, si distingue per ambizione e cura nel world-building. IXION non è un’opera per neofiti del genere gestionale: la sua curva di apprendimento è ripida, e richiede pazienza, pianificazione e sangue freddo. Tuttavia, per coloro che amano essere messi alla prova e desiderano immergersi in una narrazione carica di pathos e scelte difficili, questa epopea spaziale offre una manciata di ore intense e, in certi momenti, memorabili.
IXION, nella sua nuova incarnazione per console, rappresenta un’esperienza consigliata agli appassionati di city-builder con ambientazioni distopiche, e dimostra che anche le idee più ardite possono trovare una forma compiuta, pur tra imperfezioni e limiti. Un’opera che, sebbene non destinata a rimanere scolpita nella storia del genere, merita di essere vissuta almeno una volta.