Ken Falco e il Superbolide: il rombo del motore dell’avveniristica Hayabusa Special risuona ancora nelle orecchie (e nei cuori) dei telespettatori dell’epoca, oggi generazione ‘anta, che alla fine degli anni Settanta scesero in pista assieme al provetto pilota della scuderia Sayonji per sconfiggere (in gara) gli accaniti rivali della scuderia Black Shadow e, soprattutto, il suo proprietario e patron, il misterioso Ayab Mobil Dick.
Assieme a Gaiking, il robot guerriero e a Gackeen, il robot magnetico, Falco e il Superbolide (Machine Hayabusa, nella versione originale giapponese) fa parte della “famosa” triade di anime alla cui creazione contribuirono anche Go Nagai e Dynamic Planning, senza però essere accreditati come autori da parte di Toei Animation.
Molto probabilmente Machine Hayabusa si ispira a un poco noto manga di Go Nagai: Fire Falcon (Violence Car Hono no Taka), serializzato dall’ottobre 1977 al gennaio 1978 su Weekly Shonen King e pubblicato successivamente in due tankobon da Akita Shoten (collana Sunday Comics).
Falco e il Superbolide è giunto in Italia nel 1979 e ha saputo ritagliarsi una grande notorietà (anche grazie alla splendida sigla dei Superobots) entrando nel cuore dei bambini dell’epoca alla pari di altre serie sportive come Superauto Mach 5 e Gran Prix e il Campionissimo.
La serie animata è disponibile sul mercato home video italiano in versione DVD, in una prestigiosa edizione deluxe distribuita da Yamato Video con il titolo Ken Falco e il Superbolide (Machine Hayabusa).