Tetsujin 28-go è il nome del robot gigante protagonista dell’omonimo e celebre manga illustrato da Mitsuteru Yokoyama dal 1956 al 1966, sulle pagine della rivista Shōnen della Casa editrice Kobundo di Tokyo. Il manga di Yokoyama raccontava le avventure di un detective-bambino di nome Shotaro e del suo gigantesco robot radiocomandato in lotta contro il malvagio Professor Shutain Franken, creatore del robot Black Ox.
Nel 2009, il gigantesco robot travalica le pagine del manga per sconvolgere la qualità della vita di Kobe, città di nascita di Mitsuteru Yokoyama. Il Kobe Tetsujin Project comincia con l’ammodernamento e la rivitalizzazione delle strade del centro di Kobe, all’indomani del Great Hanshin Earthquake (il terremoto di Kobe), disastrosa catastrofe avvenuta il 17 gennaio del 1995. Come parte del progetto di rinnovamento, nel novembre del 2009 è stata eretta nel Parco di Wakamatsu, una statua di 18 metri di altezza, per 50 tonnellate di peso, raffigurante Tetsujin 28-go, l’eroe robot creato da Yokoyama.
La Kobe Tetsujin Sangokushi Gallery, situata nelle vicinanze della gigantesca statua, illustra ai visitatori, la storia della costruzione dell’opera attraverso fotografie e filmati antecedenti l’inaugurazione del colosso e mette in mostra manga e merchandise dedicati a Super Robot 28. L’opera è costata 135 milioni di Yen (quasi un milione di Euro): 45 milioni sono stati donati dalla popolazione del distretto di Nagata, una delle zone che più ha risentito del terremoto del 1995.


La città di Kobe (i cui cittadini, sulle pagine del manga, vengono salvati da Tetsujin 28-go) è sede di un prosperoso porto sin dai tempi antichi. Una volta enclave di cittadini di differente nazionalità, Kobe preserva tutt’oggi un forte sentimento cosmopolita. Le strade offrono costruzioni in perfetto stile occidentale, disegnate da architetti d’oltreoceano, oggi sede di negozi specializzati e botteghe dove è possibile trovare in vendita prodotti provenienti da ogni parte del mondo.
Fonti consultate: Time Travel Turtle, Dozomo, Yamato Video, Antonio Taduejo.