Debuttava il 7 febbraio 1996, esattamente 25 anni fa, nel palinsesto di Fuji Television, Dragon Ball GT, terzo capitolo del franchise anime televisivo basato sul manga scritto e disegnato da Akira Toriyama, Dragon Ball. Visto il grande successo del fumetto e delle serie animate Dragon Ball e Dragon Ball Z da esso tratte, la Toei Animation decise di creare un nuovo anime con una storia inedita, sviluppando uno spin-off agli eventi del manga.
La storia, composta da 64 episodi suddivisi in 3 archi narrativi, ha inizio cinque anni dopo il ventottesimo torneo Tenkaichi, durante il quale Son Goku aveva preso Ub come suo allievo. A causa di un desiderio accidentale di Pilaf, Goku torna dodicenne. Nel corso del successivo anno, Goku è costretto a viaggiare nell’universo insieme a Trunks e Pan, per poi dover salvare la Terra da Baby, Super C-17 e i draghi malvagi.
Toriyama, che ha dato il titolo alla serie, ha dichiarato che l’acronimo GT sta per Grand Tour, in riferimento al viaggio nell’universo alla ricerca delle sfere del drago, che funge da incipit all’intera serie.
Il progetto Dragon Ball GT venne ideato interamente dalla Toei Animation e dal Bird Studio di Akira Toriyama, creatore del manga originale. A contraddistinguere questa serie dalle prime vi fu il cambio dello stile grafico, che portò a delle differenze molto marcate nei disegni, nei colori e nelle musiche adottate. Alla regia venne scelto Osamu Kasai, la composizione della serie fu affidata ad Aya Matsui, mentre il character design fu progettato principalmente da Katsuyoshi Nakatsuru, che collaborò anche alla creazione di diversi storyboard, poi utilizzati sia nella serie che nella sigla finale.
Per realizzare la nuova serie era necessario, innanzitutto, una trama in grado di appassionare i fan del manga e delle precedenti serie animate. Secondo lo staff creativo, la storia di Dragon Ball ruotava sulla crescita del protagonista Goku e per questo si decise di concentrare la terza serie nuovamente su quest’ultimo. Tuttavia, gli autori capirono che Goku era diventato troppo forte e anziano per continuare a parlare della sua crescita, e perciò decisero di farlo tornare bambino e indebolirlo. Essendo difficile trovare dei nemici sulla Terra in grado di rivaleggiare con Goku, le avventure del protagonista vennero spostate nello spazio e venne creato come nemico principale il parassita Baby.
La versione italiana di Dragon Ball GT, andata in onda su Italia 1 subito dopo la conclusione di Dragon Ball Z, a partire da giovedì 5 aprile 2001, presenta il cambio delle sigle originali giapponesi che sono state sostituite con la sigla di Giorgio Vanni sia all’apertura che alla chiusura dell’episodio. Come nelle precedenti serie, sono stati rimossi nomi e riferimenti alla cucina e alla cultura nipponica ed è stato effettuato un doppiaggio “edulcorato” dove, ad esempio, parole come “morire”, “uccidere” e “ammazzare” sono sostituite da sinonimi e locuzioni quali “fare fuori”, “distruggere” o “spedire all’altro mondo”.
Come seguito di Dragon Ball GT è stato prodotto uno special TV intitolato Gokū gaiden! Yūki no akashi wa sūshinchū. Lo speciale è stato trasmesso per la prima volta in Italia il 24 dicembre 2003 su Italia 1, col titolo Dragon Ball GT: L’ultima battaglia.
Fonti consultate: Kudasai.