L’8 luglio 2023 in Giappone ricorrono i 51 anni dalla première televisiva di Devilman (Debiruman). L’anime in 39 episodi prodotto da Toei Doga, basato sull’omonimo manga di Gō Nagai, fu trasmesso per la prima volta in Giappone dalla rete televisiva TV Asahi dall’8 luglio 1972 al 7 aprile 1973.
Seguendo le avventure del giovane Akira Fudo, che si fonde con un demone per diventare Devilman e salvare l’umanità da una minaccia demoniaca, l’anime ha aperto la strada a una lunga tradizione di adattamenti dei lavori di Nagai.
Il manga di Devilman, pubblicato per la prima volta nel 1971, si è istantaneamente guadagnato un seguito appassionato grazie alla sua trama avvincente e al suo stile distintivo. L’autore Gō Nagai ha mostrato grande audacia nello affrontare temi scottanti dell’epoca come la violenza, la sessualità e la distruzione. Non solo ha spianato la strada per futuri manga e anime con contenuti maturi, ma ha anche catturato l’immaginazione di una generazione di giovani otaku.
Anche se l’anime differisce significativamente dal manga originale, questa trasposizione affronta con successo temi come l’identità, l’amicizia e la lotta tra il bene e il male. Mentre il manga di Devilman si caratterizza per il suo tono oscuro, violento e pervasivo, l’anime ha una natura più leggera e adatta a un pubblico più giovane. I toni cupi e pesanti del manga sono stati attenuati e alcune scene e temi controversi sono stati omessi o modificati per adattarsi a una platea più vasta.
Ma perché vale comunque la pena di guardare Devilman nonostante le differenze e la non completezza rispetto al manga? Innanzitutto, l’anime offre una prospettiva unica sul mondo di Devilman e permette di apprezzare le varianti di uno dei personaggi più iconici del panorama manga/anime, Akira Fudo. Inoltre, l’anime cattura l’essenza della storia originale in modo più accessibile, rendendola adatta a un pubblico più ampio.
L’anime di Devilman ha anche un fascino intrinseco, grazie alla sua animazione nostalgica e alla colonna sonora unica. La serie trasuda un’atmosfera classica degli anni ’70, regalando uno sguardo alle radici dell’animazione giapponese. Guardare Devilman aiuta a capire come si è evoluto il medium e offre un’esperienza coinvolgente per i fan della vecchia scuola.
In conclusione, sebbene il Devilman in versione anime si discosti notevolmente dal manga originale di Gō Nagai, il suo status di pietra miliare nell’animazione giapponese lo rende un’opera da non perdere. Grazie alle sue differenze e alle sue peculiarità, ci offre una prospettiva nuova e affascinante sul malinconico mondo di Devilman.
La serie di Devilman in Italia venne trasmessa solo su reti regionali a partire dal 1985 e una delle ultime trasmissioni televisive risale al 1992 sull’emittente toscana Tele 37. La sigla è stata scritta da Riccardo Zara e cantata da I Cavalieri del Re. In Italia il 26 maggio 2014 la Yamato Video ha pubblicato in tiratura limitata l’intera serie in un box da 8 DVD, che includono sottotitoli fedeli ai dialoghi originali.