L’agenzia per gli affari culturali del Giappone (文化庁 Bunkachō), una parte del MEXT, ha annunciato di aver stanziato un budget totale di 123 milioni di yen per misure anti-pirateria per l’anno 2022.
I membri dell’agenzia per gli affari culturali hanno deciso di istituire uno sportello di consultazione per sostenere gli editori di piccole e medie dimensioni e i creatori individuali per elaborare le richieste di cancellazione e le misure legali contro la violazione del copyright di manga e anime da parte dei siti pirata.
Dal momento che le attività illegali sono aumentate notoriamente di recente, l’ente speciale ha affermato che istituirà lo sportello il più presto possibile, provvisoriamente nell’estate di quest’anno.
Lo scopo dello sportello di consultazione è quello di fornire consigli specifici da parte di avvocati e altri esperti gratuitamente durante le procedure di contromisure contro i siti illegali d’oltremare che possono sembrare schiaccianti per alcune PMI.
L’agenzia aiuterà le PMI gestendo le richieste di cancellazione, l’invio di lettere di avvertimento, i procedimenti civili e i procedimenti penali, che richiedono la conoscenza legale di ogni paese e la risposta in lingue straniere.
Se necessario in casi specifici le aiuteranno anche effettuando la richiesta di divulgazione al provider per identificare l’operatore.
Oltre all’agenzia per gli affari culturali, il Ministero del commercio internazionale e dell’industria (METI) ha messo da parte un budget annuale di 1,1 miliardi di yen nel bilancio dell’anno fiscale 2022 per rafforzare le misure contro la pirateria ed espandere i contenuti all’estero.
A gennaio, CODA (Content Overseas Distribution Association) ha annunciato la creazione di una coalizione internazionale contro la pirateria (IAPO) entro aprile 2022. L’organizzazione sarà dedicata ad affrontare la distribuzione illegale online di anime, manga e simili contenuti protetti da copyright.
Inoltre, CODA e l’Intellectual Property Office of the Philippines (IPOPHL) hanno firmato un memorandum d’intesa nel febbraio di quest’anno, nel tentativo di rafforzare la posizione contro i siti pirata illegali e garantire una migliore distribuzione dei contenuti a livello internazionale.
Il Giappone ha iniziato ad applicare leggi sul copyright più severe nel 2020. Negli ultimi anni, alcuni rilevanti siti di pirateria sono stati chiusi. Gli esempi includono i portali KissAnime e KissManga, che offrivano traduzioni in inglese di contenuti pirata, chiusi nel 2020. L’anno scorso, Romi Hoshino, gestore di Manga Mura è stato condannato a tre anni di carcere dopo la chiusura del sito web giapponese avvenuta nel 2018.
Fonti consultate: Animehunch.