In una recente intervista al New York Times, Hajime Isayama, autore del franchise di Shingeki no Kyojin (Attack on Titan, L’attacco dei giganti in Italia), ha condiviso un’interessante rivelazione. Isayama ha paragonato la situazione di Eren nella storia a quella in cui si trovava quando ha scritto il manga. Quando nell’intervista gli è stato chiesto se Eren fosse davvero libero, Isayama ha risposto tracciando un parallelo tra il destino di Eren e il suo stesso viaggio come creatore.
Isayama ha confessato che all’inizio della serie, quando aveva in mente un solo finale, aveva forti preoccupazioni. Temeva che la sua opera, all’inizio relativamente sconosciuta, potesse essere cancellata. Tuttavia, con il tempo, Shingeki no Kyojin è riuscito a raccogliere un immenso seguito, raggiungendo un vasto pubblico e dando a Isayama una posizione di grande influenza e responsabilità. Una posizione con cui Isayama non si sentiva del tutto a suo agio.
L’autore ha espresso il desiderio di poter modificare il finale della storia, sottolineando che la creazione di un manga dovrebbe essere un processo liberatorio e creativo. Tuttavia, Isayama ha anche riconosciuto che la vera libertà avrebbe comportato la possibilità di cambiare il corso della storia, una scelta che non ha potuto fare. Come Eren, che non è riuscito a liberarsi dai poteri acquisiti, Isayama si è trovato legato alla narrazione che aveva originariamente concepito da giovane.
Isayama ha condiviso la sua dichiarazione completa, dicendo:
“Quindi, la verità è che la situazione di Eren si sovrappone in un certo senso alla mia storia con questo manga. Quando ho iniziato questa serie, ero preoccupato che probabilmente sarebbe stata cancellata. Era un’opera che nessuno conosceva. Ma avevo già iniziato la storia pensando al finale. E la storia ha finito per essere letta e vista da un numero incredibile di persone, e mi ha portato ad avere un grande potere con cui non ero del tutto a mio agio”.
“Sarebbe stato bello poter cambiare il finale. Scrivere manga dovrebbe essere liberatorio. Ma se fossi stato completamente libero, allora avrei dovuto essere in grado di cambiare il finale. Avrei potuto cambiarlo e dire che volevo andare in una direzione diversa. Ma il fatto è che ero legato a ciò che avevo immaginato in origine quando ero giovane. E così, il manga è diventato una forma d’arte molto restrittiva per me, proprio come gli enormi poteri acquisiti da Eren hanno finito per limitarlo”.
Questo dettaglio sull’impossibilità per Isayama di cambiare il finale inizialmente proposto per l’opera assume una certa rilevanza, dal momento che l’adattamento anime di Shingeki no Kyojin ha raggiunto la sua conclusione con gli episodi usciti lo scorso fine settimana. I fan della serie possono ora riflettere su come la visione originale dell’autore sia rimasta costante fino alla fine, nonostante il suo iniziale desiderio di libertà creativa.
Hajime Isayama ha lanciato il manga originale di Attack on Titan (Shingeki no kyojin) sulla rivista Bessatsu Shōnen di Kodansha nel 2009 e ha concluso la serie nell’aprile 2021. Il 34º e ultimo volume del manga è stato pubblicato nel giugno 2021. La serie è pubblicata in Italia da Panini Comics.
L’opera è ambientata in un mondo dove i superstiti dell’umanità vivono all’interno di città circondate da enormi mura difensive a causa dell’improvvisa comparsa dei giganti, enormi creature umanoidi che divorano gli uomini senza un apparente motivo. La storia ruota attorno al giovane Eren Jaeger, a sua sorella adottiva Mikasa Ackermann e al loro amico d’infanzia Armin Arelet, le cui vite vengono stravolte dall’attacco di un gigante colossale e un gigante corazzato, che conduce alla distruzione della loro città e alla morte della madre di Eren.
Fonti consultate: Kudasai via The New York Times.