Durante l’Anime Expo 2024, la famosa mangaka Ryōko Kui, creatrice della popolare serie di manga food fantasy Dungeon Food (Dungeon Meshi), ha rilasciato un’intervista ai media occidentali che ha generato un grande dibattito tra i fan sui social media. La conversazione, pubblicata da ANN, ha toccato vari argomenti ridicoli come lo shippeo queer, il fanservice e le teorie sui personaggi neurodivergenti. Tuttavia, mentre le domande si concentravano su queste assurdità per il gusto della polemica, le risposte di Kui sembravano evitarle abilmente.
Nell’intervista, Kui ha condiviso alcuni fatti divertenti che hanno sorpreso molti fan. Per esempio, ha rivelato di essere una mangiatrice schizzinosa, il che è ironico visto il focus culinario del suo lavoro. Ha anche confessato di non aver mai partecipato a una campagna di Dungeons & Dragons. Nonostante questi aneddoti, la mangaka è stata riservata quando si è trattato di discutere le teorie popolari dei fan.
Uno dei punti più discussi dell’intervista è stata la discussione sul personaggio principale, Laios Touden, che molti fan interpretano come un individuo affetto da autismo a causa della sua apparente difficoltà a comprendere le indicazioni sociali e del suo comportamento generale impacciato. Quando le è stato chiesto se avesse concepito Laios come un personaggio autistico, Kui ha risposto che lo vede come un personaggio con cui la maggior parte delle persone, compresa lei stessa, può relazionarsi. Nelle sue parole, lo vede come “normale” e “niente di speciale” nel modo in cui è stato scritto.
Ha aggiunto che non solo Laios affronta delle difficoltà, ma anche altri personaggi come Shuro, sottolineando che tutti hanno i loro problemi e non sono esclusivi di un solo personaggio. Kui ha anche fatto riferimento alla tendenza dei fandom a etichettare i personaggi in vari modi, cosa che è particolarmente comune in Occidente. Pur evitando di farlo lei stessa, lascia spazio ai fan per interpretare i personaggi di Dungeon Meshi a modo loro.
Un altro argomento emerso nel corso dell’intervista è stato il personaggio di Senshi, spesso “sessualizzato” da scene in cui viene mostrato in biancheria intima. Kui ha spiegato che non considera queste scene come fanservice e ha precisato che il personaggio è stato ispirato da un vicino di casa che era solito appendere i vestiti in mutande senza preoccuparsi di ciò che pensavano gli altri. Questo commento sottolinea che, pur non intendendo ritrarre Senshi come un personaggio sessualizzato, non condanna chi lo percepisce in questo modo.
Quando ha parlato della relazione tra i personaggi di Marcille e Falin, Kui ha evitato di fare dichiarazioni forti, sottolineando il suo desiderio di mantenere una sana distanza tra sé e il fandom. L’autrice ha sottolineato che, nel creare il suo manga, preferisce sviluppare la storia in modo diverso da quello che i fan si aspettano, perché preoccuparsi troppo delle reazioni del pubblico potrebbe far perdere alla trama la sua essenza e il suo divertimento.
In breve, Ryōko Kui ha chiarito in questa intervista che tiene alla sua autonomia come creatrice e preferisce mantenere il suo lavoro fedele alla sua visione, senza essere eccessivamente influenzata dalle aspettative del fandom. Questa posizione ha sorpreso alcuni, ma ha anche riaffermato il suo impegno per l’integrità del suo lavoro.
Kui ha lanciato il manga sulla rivista Harta di Kadokawa nel febbraio 2014 e e ha concluso la serie il 15 settembre.
Il manga è stato nominato per il nono premio Manga Taishō nel 2016 e per il 12º Manga Taishō nel 2019. La serie ha anche raggiunto la vetta della classifica Kono Manga ga Sugoi! 2016, la lista dei 20 migliori manga per lettori maschi. Il manga si è classificato al 13º posto nella classifica dei fumetti della rivista Da Vinci nel 2015 e, più recentemente, al 35º posto nel 2020. In Italia la serie è stata annunciata a novembre 2016 da J-Pop Manga e pubblicata da febbraio 2017 con il titolo Dungeon Food.
Se non mangi non puoi diventare forte, e se non diventi forte non mangi!
Andando in cerca di avventure in un Dungeon, uno dei maggiori rischi è finire divorati da un mostro. In Dungeon Food è vero anche il contrario: senza soldi né cibo, una squadra di avventurieri dovrà imparare qual è il metodo migliore per condire i pipistrelli giganti e come cuocere a puntino un troll. Ovviamente, il vero problema è sopravvivere alla caccia della materia prima, come capirà un giovane esploratore alla ricerca della sorella finita… nello stomaco di un drago!
Quale sarebbe il modo migliore di condire un basilisco o di cucinare un troll? La collettiva passione per la cucina arriva a rompere gli schemi del fantasy in un manga imperdibile, tra Danmachi e Masterchef, edito in Giappone nella prestigiosa rivista che pubblica anche “I Giorni della Sposa”.
Fonti consultate: Kudasai.