Shūhei Yabuta, regista dell’animazione in grafica computerizza per progetti come Shingeki no Kyojin (L’attacco dei giganti), No Game No Life, Highschool of the Dead e regista di Vinland Saga, ha postato una serie di aggiornamenti su Twitter sottolineando che attualmente non esiste un “sistema di gestione della qualità” che convalidi che un progetto anime “soddisfi una serie di requisiti minimi per essere considerato di qualità sufficiente per essere trasmesso in televisione e sulle reti di distribuzione”.
“Le reti televisive o qualsiasi altro servizio di distribuzione non possono determinare la qualità di un titolo anime. E gli studi creativi giocano un ruolo importante nel sostenere (motivare) i creatori, ma anche questo non è il fattore decisivo nel determinare la qualità del prodotto finale”, ha scritto. “Anche in un’industria così dinamica che produce così tanti progetti anime ogni anno, purtroppo non esiste un sistema per stabilizzare la qualità e nessun modello di business per investire negli studi e nei creatori”, ha aggiunto.
TV stations or any other broadcasting services cannot determine the quality of the anime title. And creative studios are playing an important role in supporting creators, but even that is not the decisive factor in determining the quality of the episode.
— やぶた (@yabshu55) January 10, 2022
“Se oggi vi siete imbattuti in un meraviglioso episodio di una serie anime, penso che sia perché il destino ha riunito creatori di talento con una passione incondizionata per quello che fanno. Non sono pessimista e non mi arrendo. Non si sa mai”, ha concluso.
Uno dei suoi seguaci su Twitter gli ha chiesto: “se fossi tu al comando, quali cambiamenti apporteresti al modello di business per evitare l’affaticamento del personale e mantenere la qualità? Forse completare la lavorazione delle serie prima della finestra di trasmissione? Spostare la paga degli animatori su una base oraria o salariale?”. Yabuta ha risposto: “il problema fondamentale è che l’industria non è stata in grado di analizzare a fondo come la qualità del prodotto finale influisca sui risultati aziendali. Credo che la probabilità di raggiungere il successo previsto (cioè garantire la qualità del prodotto finale dalla produzione iniziale), incoraggerà i progetti futuri a ricevere più proposte di investimento”.
If you were in charge, what changes to the business model would you make to prevent staff burnout while maintaining quality? Perhaps finishing shows entirely in advance of broadcast window? Moving animator pay to a hourly or salaried basis?
— 名無し (@remsthewaifu) January 10, 2022
Shuuhei Yabuta ha anche risposto a un follower che ha fatto riferimento alle voci secondo cui gli animatori siano sottopagati in Giappone: “per rispondere chiaramente a questa domanda, i creatori devono discutere ulteriormente: è una ricompensa commisurata al lavoro o un lavoro commisurato al budget? Non c’è dubbio che non siamo obbligati a lavorare, ma è anche vero che non possiamo rinunciare alla qualità”.
In quest’ultimo caso, Yabuta si domanda se i salari siano bassi perché la qualità dell’animazione in generale è scarsa (che una o due serie ogni stagione abbiano una buona animazione non fa differenza) o se la qualità dell’animazione in generale sia scarsa a causa dei bassi salari. Cosa dovrebbe essere risolto prima?
Makes sense. But in terms of the low level staff, I have heard rumours that they are overworked and not paid nearly enough. How much truth is there to these rumours?
— 名無し (@remsthewaifu) January 10, 2022
Fonti consultate: Kudasai.