L’uso dell’intelligenza artificiale in vari settori industriali è diventato sempre più comune, ma rimane un argomento controverso. Il recente utilizzo di una “attrice AI” da parte di un’azienda giapponese per uno spot pubblicitario di un tè in bottiglia ha dato il via a un dibattito sull’etica dell’impiego di talenti non umani.
Lo spot, pubblicato dall’azienda giapponese Ito En, promuove l’ultimo tè verde a basso contenuto di colesterolo. Nello spot, una donna presumibilmente anziana ma attiva, con i capelli grigi, salta allegramente verso lo schermo, tenendo in mano una bottiglia di tè. Mentre porta la bottiglia verso lo schermo, viene pronunciata la frase “Inizia ora il tuo futuro”. Quando solleva la bottiglia, la donna si trasforma in una versione più giovane, o meglio, attuale di sé stessa.
In un’intervista con ITmedia, un rappresentante di Ito En ha discusso il concetto alla base della creazione dello spot. Il rappresentante ha spiegato che inizialmente l’azienda non aveva previsto di incorporare l’intelligenza artificiale, ma dopo un’attenta riflessione ha deciso che l’uso di questa tecnologia avrebbe contribuito a trasmettere il messaggio della pubblicità.
Il rappresentante spiega che, poiché il tema dello spot è lavorare sulla propria salute futura, hanno voluto includere due versioni della donna, una attuale e l’altra invecchiata con grazia, 30 anni dopo. Hanno deciso che l’uso dell’intelligenza artificiale era un modo efficace per trasmettere questa idea in modo convincente.
Più avanti nell’intervista, il rappresentante menziona i pro e i contro dell’utilizzo di un’attrice AI. Tra i pregi, la versatilità della tecnologia e la capacità di creare una versione invecchiata e realistica dell’attrice Seira Anzai, su cui l’IA è stata modellata. Tra gli aspetti negativi dell’utilizzo di un’interprete generata dall’IA c’erano le preoccupazioni relative alla violazione del copyright. Tuttavia, sembra che Ito En abbia preso provvedimenti preventivi per evitare problemi di copyright, dato che l’articolo menziona che la società ha richiesto una consulenza legale e si è assicurata che l’uso dell’attrice IA fosse esente da problemi legali. Quando è stato chiesto se l’azienda ha intenzione di utilizzare attori AI in future pubblicità, il rappresentante ha risposto che al momento non ha in programma di utilizzarli.
Lo spot con l’attrice IA è stato pubblicato per la prima volta il 6 settembre e da allora ha suscitato grande attenzione non solo da parte degli utenti online, ma anche da parte degli addetti ai lavori dell’industria dell’intrattenimento.
Yuki Saruwatari, giornalista cinematografica giapponese con sede a Los Angeles, ha affrontato la decisione di Ito En di utilizzare i talenti dell’intelligenza artificiale alla luce della recente opposizione pubblica che molti creativi hanno manifestato contro la tecnologia, come lo sciopero degli attori in America, in corso da 100 giorni. Saruwatari scrive: “Sono rimasto molto sorpreso nel vedere uno spot pubblicitario di Ito En in Giappone con l’impiego di talenti AI al posto di attori umani. In un momento in cui gli attori di Hollywood stanno lottando e combattendo per i loro diritti, ciò che temono di più sta accadendo casualmente in Giappone”. Il giornalista si chiede se il messaggio dello spot di Ito En non avrebbe potuto essere trasmesso efficacemente con l’uso di attori umani. Saruwatari fa anche notare che molte aziende che adottano l’uso dell’IA lo fanno per risparmiare, e l’utilizzo di questa tecnologia potrebbe rappresentare una minaccia per gli attori in futuro.
Anche l’attore giapponese Takehiro Hira (foto) ha espresso la sua insoddisfazione per l’annuncio in un post ora cancellato. Hira ha condiviso: “In America, centinaia di migliaia di persone impegnate nella recitazione, nella scrittura e nella produzione cinematografica sono in sciopero da sei mesi, rifiutandosi di lasciare che l’IA prenda il loro posto di lavoro anche a costo di sacrificare le proprie vite. Utilizzare attori generati dall’IA nelle pubblicità in questo contesto senza alcun ripensamento è insensibile. Sono sbalordito”.
In America, il sindacato degli attori, The Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA), è in sciopero da giugno per chiedere una regolamentazione legale dell’IA generativa nell’industria dell’intrattenimento. Allo stesso modo, in Giappone, la Nippon Anime & Film Culture Association (NAFCA), un’organizzazione dedicata al miglioramento delle condizioni di lavoro nell’industria degli anime e del cinema, ha espresso un forte desiderio di regolamentazione legale dell’uso della tecnologia. La NAFCA è stata fondata solo di recente, nell’aprile di quest’anno, e quindi per ora non ci sono stati scioperi o richieste specifiche per limitare l’uso dell’IA. Tuttavia, l’utilizzo dell’IA sembra essere una preoccupazione significativa per il gruppo, che solo pochi mesi fa ha condotto un sondaggio sull’argomento, in cui molti dei lavoratori dei settori collegati si sono dichiarati favorevoli all’introduzione di restrizioni sull’uso dell’IA.
Gli utenti online hanno espresso opinioni diverse sullo spot: alcuni hanno espresso preoccupazioni sul futuro degli attori in presenza di talenti AI, mentre altri lo hanno considerato un uso innovativo dei progressi tecnologici. Molti utenti ritengono inoltre che l’uso di attori IA sia inevitabile in quanto è l’opzione più economica. Un utente ha commentato: “Se si considera il rapporto costo-efficacia degli spot pubblicitari, potrebbe essere meglio continuare con l’IA. All’inizio può sembrare strano, ma con l’uso continuo la percezione può cambiare”. Oltre agli incentivi finanziari, alcuni hanno affermato che un altro motivo per cui le aziende vorrebbero utilizzare la tecnologia è che i talenti dell’IA non possono essere soggetti a scandali come gli attori umani. Un utente ha scritto: “La cattiva condotta e gli scandali possono essere evitati, giusto? Le aziende non possono permettersi di correre rischi inutili”.
A quanto pare, se da un lato gli utenti online hanno visto i vari aspetti negativi dell’utilizzo dell’IA rispetto ai talenti umani, dall’altro molti sono stati favorevoli al cambiamento. Tuttavia, per chi lavora in settori in cui l’implementazione dell’IA sta diventando sempre più comune, è comprensibile che molti abbiano timori sul suo utilizzo.
Fonti consultate: Automaton.