Il mese scorso, la celebre regista di La forma della voce, Naoko Yamada, ha presentato il suo ultimo lavoro di animazione intitolato The Colors Within (Kimi no Iro), un progetto originale che ha attirato l’attenzione della critica. Dopo la première giapponese, Makoto Shinkai, il famoso regista di successi come Your Name. e Suzume no Tojimari, ha elogiato il talento della Yamada e ha espresso la sua profonda ammirazione per il suo lavoro.
The Colors Within racconta la storia di tre studenti liceali che decidono di formare una band, una premessa che riporta alla memoria il precedente lavoro di Yamada in K-On!. Il film è incentrato su Totsuko Higurashi, la protagonista, che ha un’abilità unica: percepisce i colori che circondano le persone e questo la attrae verso chi le sta intorno.
In una recente intervista congiunta, Shinkai e Yamada hanno discusso dell’uscita del film. Yamada ha commentato che sente l’eredità cinematografica di Shinkai come “un muro che deve superare”. Da parte sua, Shinkai ha ammesso che, pur ammirando profondamente il suo lavoro, prova anche un senso di “gelosia” quando guarda le opere di Yamada. “Il mio primo contatto con il lavoro di Yamada è stato attraverso K-On!. La freschezza e il divertimento che emanava l’animazione hanno avuto un tale impatto su di me da farmi desiderare che fosse stata realizzata da qualcuno lontano da me, con un background diverso”, ha detto Shinkai. Questo senso di gelosia deriva dall’enorme talento di Yamada, che secondo lui è difficile da ignorare.
Uno dei punti forti di The Colors Within per Shinkai è il modo in cui i personaggi interagiscono. “Ci sono stati molti momenti che mi sono piaciuti, ma il mio preferito è stata la scena poco prima del festival scolastico, quando Kimi-chan dubita di essere pronta a esibirsi. Totsuko, con tono motivante, risponde: ‘Di cosa stai parlando? Sembri molto motivata’. La gestione di quella scena, con Kimi-chan che si alza in pieno stile ‘rocker’, è stata meravigliosa”, ha detto Shinkai.
Shinkai, che è una figura influente nell’industria degli anime fin dall’uscita di “Oltre le nuvole, il luogo promessoci (The Place Promised in Our Early Days) nel 2004, ha commentato l’impatto della Yamada sul suo stile. Ha infatti rivelato di aver preso ispirazione dalla sua tecnica: “Ricordo di aver visto una scena in cui venivano mostrati i piedi del personaggio invece del suo volto mentre parlava. Mi dissero che questa scelta permetteva di esprimere un’emozione unica e non ho esitato a imitarla nel mio lavoro”.
Uno dei tratti distintivi della Yamada è la sua attenzione a trattare i personaggi con dignità. In una precedente intervista, ha parlato dell’importanza di comprendere i personaggi senza controllarli arbitrariamente. Questa capacità di catturare la realtà emotiva dei personaggi è qualcosa che ammira anche Shinkai, che confessa di sentirsi spesso insicuro sul fatto che la sua espressione possa raggiungere il pubblico, optando per scelte meno rischiose.
Fonti consultate: Kudasai.