L’agenzia giornalistica Kyodo News riferisce che una madre giapponese e suo figlio diciassettenne hanno intentato una causa contro la prefettura di Kagawa, sostenendo che una recente ordinanza che limita il tempo di gioco dei bambini è “incostituzionale” e “viola i diritti umani fondamentali”. La coppia chiede un risarcimento danni pari a 1,54 milioni di ¥ (circa 14.500,00 €).
I due, residenti nella città di Takamatsu nella prefettura di Kagawa, hanno presentato la loro richiesta al tribunale distrettuale di Takamatsu lo scorso 14 maggio. Ancora nessuna informazione è stata rilasciata sull’esito della domanda.
L’ordinanza, che tenta di combattere la dipendenza da videogiochi, è entrata in vigore il primo aprile 2020, promulgata con voto di maggioranza in seguito alle discussioni dell’assemblea della prefettura all’inizio di quest’anno. È la prima volta che un governo locale in Giappone stabilisce delle linee guida che limitano l’uso di videogiochi e smartphone.
Le linee guida non vincolanti limitano l’utilizzo di videogiochi e smartphone da parte dei bambini di età inferiore ai 18 anni a 60 minuti nei giorni feriali e a 90 minuti nei fine settimana. Inoltre, proibisce ai bambini di età inferiore ai 18 anni di utilizzare i dispositivi di gioco dopo le 22:00 o le 21:00 per i bambini di età inferiore ai 12 anni. La prefettura di Kagawa non prevede di applicare sanzioni alle famiglie che non rispettano le linee guida e chiede che tali regole vengano applicate a discrezione dei genitori.
Fonti consultate: AnimeNewsNetwork.