Casa Cavazzini, museo d’arte moderna e contemporanea di Udine, si prepara ad accogliere Mondo Mizuki, Mondo Yokai, la prima grande mostra antologica italiana dedicata a Shigeru Mizuki, tra i massimi autori della storia del manga giapponese. L’esposizione, aperta dal 26 aprile al 30 agosto 2025, è promossa da Canicola, Mizuki Pro di Tokyo e dal Far East Film Festival, in occasione della ventisettesima edizione della celebre rassegna cinematografica friulana.
Un evento di rilievo internazionale che restituisce al pubblico il vasto immaginario di uno degli artisti più significativi dell’arte sequenziale orientale, attraverso cento opere originali – molte delle quali mai esposte fuori dal Giappone – accompagnate da riviste, riproduzioni, documenti audiovisivi e testi critici. Mizuki, scomparso nel 2015, fu profondo conoscitore della tradizione folklorica nipponica e insuperabile narratore di storie di yokai, le misteriose entità soprannaturali del pantheon giapponese.
Un viaggio tra arte, spiritualità e memoria
L’itinerario espositivo ripercorre i nodi centrali della poetica di Mizuki, fondendo biografia e immaginario fantastico. Dai ricordi del trauma bellico alla costruzione di un mondo in cui la tenebra della guerra lascia spazio a umorismo, compassione e ricerca spirituale, la mostra segue l’evoluzione di una voce narrativa unica. Protagonisti assoluti dell’universo mizukiano sono i celebri personaggi da lui ideati, tra cui Kitaro, Terebi Kun, Akuma kun e Sanpei il Kappa, incarnazioni moderne di archetipi folklorici rielaborati con gusto surreale e sensibilità contemporanea.
Accanto alla mostra, Canicola pubblica Il mondo delle fessure rotonde, prima antologia occidentale a raccogliere racconti inediti del maestro, usciti fra il 1966 e il 1980 sulla rivista Garo. Il volume presenta storie sperimentali, scritti autobiografici e riflessioni metalinguistiche, restituendo una visione completa dell’autore come pensatore oltre che disegnatore. I racconti si muovono tra realtà e allucinazione, facendo emergere una narrazione che accoglie cloni ninja, verruche parlanti, mantelli magici e alchimisti erranti, tutti simboli di una società moderna abitata da memorie antiche.
Un lascito culturale senza confini
Shigeru Mizuki, nato a Osaka nel 1922, è stato tra i più influenti autori del dopoguerra. Dopo l’esperienza come soldato nella Seconda Guerra Mondiale, divenne narratore di kamishibai, il teatro d’immagini itinerante, per poi esordire come mangaka negli anni Cinquanta. Il suo stile, al contempo colto e accessibile, ha contribuito alla diffusione della cultura folklorica giapponese tra le generazioni più giovani, trasformando lo yokai manga in un genere autonomo e riconosciuto.
Il suo contributo all’arte è stato celebrato a livello internazionale. Tra le opere più note si annoverano Kitaro, NonNonBa, vincitore al Festival di Angoulême, Showa, affresco memoriale sul ventesimo secolo giapponese, e Tono Monogatari, rielaborazione grafica dell’omonimo testo fondante del folklore nipponico. L’antologica udinese segue quella di Angoulême del 2022, segnando un altro importante capitolo nella valorizzazione dell’opera mizukiana in Europa.
La mostra si inserisce nel progetto Go!2025&Friends, programma di eventi legato a GO!2025 Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della Cultura. È realizzata con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Udine, dell’EU-Japan Fest Japan Committee e con il sostegno di numerose realtà del territorio.
Ad accompagnare l’esposizione, la retrospettiva del Far East Film Festival 27 sarà dedicata alle creature leggendarie del folklore asiatico, con il titolo Yokai e altri mostri: dal folklore al cinema, in un dialogo ideale fra immaginari disegnati e cinematografici.