Con un’eleganza macabra e una tensione avvolgente, Mortisomem si afferma come una delle esperienze horror indipendenti più suggestive del panorama recente. Sviluppato da David Pateti e pubblicato da Sometimes You, il titolo farà il suo debutto su PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox One e Xbox Series X|S l’11 Aprile 2025, dopo l’ottimo riscontro ottenuto nel 2024 con l’uscita su PC tramite Steam. Ambientato nel cuore dell’entroterra brasiliano nel 1917, il gioco si addentra tra le pieghe del folklore più oscuro, trascinando il giocatore in un incubo rurale fatto di silenzi interrotti, presenze invisibili e leggende spaventose che prendono vita.
Una leggenda di sangue e risentimento
La trama ruota attorno alla figura di Donald Barnes, un commerciante americano trapiantato in Brasile, il cui destino si intreccia con la mitologia locale quando viene a conoscenza della leggenda del Mortisomem, un demone nato dall’ira e dalla tragedia di un uomo assassinato secoli prima dalla famiglia della moglie. Questa figura terrificante, che secondo le credenze popolari si aggira ancora nelle foreste uccidendo per vendetta, non è soltanto un’eco del passato: Barnes si troverà presto braccato da una creatura che sembra incarnarne ogni dettaglio.
Costretto a fuggire attraverso la vasta e minacciosa foresta brasiliana, il protagonista dovrà esplorare un mondo segnato dalla superstizione, incontrare personaggi locali, decifrare indizi storici e affrontare un orrore che si manifesta tanto nella psicologia del terrore quanto nella brutalità visiva del demone.
Un’estetica retro tra oscurità e disperazione
Mortisomem si distingue per la sua direzione artistica ispirata alle grafiche retrò, che riesce tuttavia a generare un’atmosfera modernamente inquietante. Il mondo di gioco è interamente esplorabile in libertà, disseminato di segreti e interazioni ambientali. I paesaggi notturni, i suoni ambientali ovattati e le transizioni improvvise da quiete apparente a puro terrore riescono a trasmettere una tensione costante, mai interrotta.
La durata complessiva dell’esperienza si attesta attorno all’ora per raggiungere uno dei finali, con esiti alternativi che dipendono direttamente dalle scelte effettuate nel corso della narrazione. Il gameplay, pur nella sua essenzialità, propone momenti di difesa attiva contro la creatura, meccaniche d’interazione ben integrate e missioni secondarie capaci di incidere significativamente sulla sopravvivenza. Gli enigmi, brevi e ben congegnati, risultano coerenti con l’ambientazione e incentivano un’esplorazione attenta.
Il nuovo vertice creativo di david pateti
Dopo Chacara e Terminal 81, Mortisomem rappresenta un punto di svolta per David Pateti, che qui raggiunge la piena maturità espressiva. L’opera non solo affina lo stile visivo e narrativo dell’autore, ma conferisce al genere survival horror una connotazione profondamente culturale, inserendo l’esperienza individuale del terrore in un contesto folklorico affascinante e ancora poco esplorato.
Il demone che dà il titolo al gioco non è soltanto un antagonista fisico, ma l’incarnazione del trauma, della colpa e della memoria collettiva, che si manifestano attraverso una creatura implacabile capace di apparire da qualsiasi direzione. La sua minaccia costante crea un senso di vulnerabilità che alimenta l’immersione e il coinvolgimento, rendendo ogni passo in avanti un atto di coraggio e ogni scelta morale una potenziale condanna.
Mortisomem si impone dunque come un’esperienza imperdibile per gli amanti dell’horror psicologico e narrativo, offrendo una miscela rara di tensione, introspezione e bellezza disturbante. Una foresta da esplorare, una leggenda da riscrivere, una fuga per la vita: tutto questo è Mortisomem.
