Il tasso di natalità del Giappone è in calo da diversi anni e la pandemia di Covid-19 non ha certo migliorato la situazione nel 2020: a causa delle misure restrittive in vigore è oggi difficile per le giovani coppie nipponiche elevare una relazione sentimentale al livello “sposiamoci e formiamo una famiglia insieme”. Sebbene le coppie conviventi abbiamo apparentemente più tempo da trascorrere insieme, l’attuale incertezza economica e sociale contribuisce a posticipare la scelta di avere figli o alimentano la drammatica possibilità di non averne affatto.
Le coppie giapponesi tendono a essere molto caute nel creare una famiglia, a meno che non siano completamente sicure di poter sostenere finanziariamente la loro nuova responsabilità. Poiché la pandemia ha avuto un impatto negativo sui livelli di occupazione e sicurezza del reddito, il tasso di natalità di Tokyo è sceso ulteriormente nel 2020. Tra aprile e ottobre sono state segnalate solo 60.000 gravidanze circa, con un calo di dieci punti percentuale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Un nuovo piano allo studio da parte delle autorità potrebbe presto invertire la tendenza nella capitale giapponese: pagare i residenti di Tokyo per avere figli. La nuova proposta assegnerebbe alle coppie che danno alla luce un bambino a Tokyo 100.000 ¥ (circa 966,00 $) per neonato.
Se approvata, l’iniziativa durerebbe due anni, il che consentirebbe alle famiglie con gravidanze multiple portate a termine entro tale periodo di ricevere più volte il bonus monetario. Tuttavia, i genitori non riceverebbero denaro contante: il programma darebbe loro la possibilità di riscattare, attraverso un sito web, articoli e servizi per l’infanzia. L’importo di 100.000 ¥ è stato scelto dopo che la ricerca ha dimostrato che i costi ospedalieri medi per avere un bambino a Tokyo sono 100.000 ¥ più cari che nel resto del Giappone.
Nonostante la risonanza mediatica del progetto di legge, i detrattori fanno notare come non sia solo più costoso dare alla luce un bambino a Tokyo, ma anche allevarlo nella stessa metropoli giapponese. Il bonus di 100.000 ¥ potrebbe esaurirsi presto e l’importo scelto dalle autorità non garantirebbe la copertura finanziaria delle esigenze totali di un bambino.
I numerosi commenti negativi degli utenti raccolti online sottolineano l’insufficienza dell’importo, la dubbia eticità di una simile proposta di legge e la preoccupazione per il sostentamento dell’educazione del bambino una volta terminato il periodo infantile. Diffidenza anche verso le società scelte dalle autorità che si occuperebbero di tramutare il bonus monetario in articoli e servizi per bambini.
E questo per non parlare di tutte le coppie che non si sentono a proprio agio nel portare avanti una gravidanza o allevare un bambino con l’attuale situazione di salute, indipendentemente dai soldi: interesse primario della nazione dovrebbe essere quello di sconfiggere la pandemia, lamentano i giapponesi.
Fonti consultate: Kudasai.