Corre l’anno 2124, e la Terra, spezzata da conflitti e tecnologie estreme, è un mosaico di rovine illuminate da neon pulsanti. Nelle strade di questa distopia, un giovane pilota, capelli al vento e sguardo affilato, stringe il volante di una moto futuristica, pronta a sfidare androidi senzienti e cyborg dai riflessi disumani. La competizione Neon Apex non è solo una gara: è una lotta per l’anima dell’umanità, un’arena dove il coraggio umano si scontra con l’implacabile precisione delle macchine. Su tracciati che si snodano tra grattacieli in rovina e canyon di cristallo, il rombo dei motori è un inno alla sopravvivenza. Questo è il mondo di Neon Apex: Beyond the Limit, un titolo che promette di catapultare i giocatori in un’esperienza di corsa arcade dal sapore anime, sviluppato da Repixel8 e pubblicato da Numskull Games, disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC tramite Steam. Ma il viaggio, pur suggestivo, non è privo di ostacoli.
Un Universo di modalità e ambizione
L’esperienza offerta da Neon Apex: Beyond the Limit si distingue per la sua generosa varietà di modalità, pensate per soddisfare sia i neofiti che i veterani del genere arcade racing. Dopo un tutorial che introduce le meccaniche di base, il giocatore viene accolto da un menu principale che si apre come un ventaglio di possibilità. La modalità Carriera rappresenta il cuore pulsante del titolo: qui si costruisce la propria leggenda, scegliendo tra diverse tipologie di gare, accumulando crediti e esperienza per sbloccare veicoli sempre più performanti. Le oltre venti vetture, suddivise tra auto dal design aggressivo e moto slanciate, possono essere personalizzate nel garage, dove è possibile affinare le prestazioni o modificarne l’estetica con verniciature audaci. Accanto alla Carriera, troviamo la modalità Arcade, che propone una serie di gare concatenate per mettere alla prova le abilità di guida, e la modalità Storia, che intreccia una narrazione semplice ma funzionale, scandita da capitoli che esplorano il contesto distopico del 2124. Non mancano le opzioni Campionato, Time Attack e Versus, quest’ultima dedicata al multiplayer locale, capace di ravvivare serate tra amici con scontri al cardiopalma. L’assenza di un comparto online, tuttavia, si fa sentire, limitando la portata competitiva del titolo in un’epoca in cui la connettività è quasi un prerequisito.
Luci al neon e ombre tecniche
Dal punto di vista visivo, Neon Apex: Beyond the Limit si presenta con un’estetica che strizza l’occhio ai grandi classici dell’animazione giapponese, come Akira e Persona. I tracciati, immersi in città cyberpunk o paesaggi futuristici, sono un tripudio di luci al neon, riflessi metallici e dettagli cel-shaded che conferiscono al gioco un’identità visiva accattivante. La colonna sonora elettronica, con ritmi pulsanti e sintetizzatori, accompagna perfettamente l’adrenalina delle gare, evocando atmosfere da club futuristico. Tuttavia, questa ricchezza visiva può trasformarsi in un’arma a doppio taglio: l’abbondanza di effetti luminosi, come scie di luce e bagliori emessi dai veicoli, rischia di sovrastare l’azione, rendendo difficile distinguere gli ostacoli in pista, specialmente nelle fasi più concitate. Sul piano tecnico, il gioco mantiene una fluidità apprezzabile sulle piattaforme di nuova generazione, con tempi di caricamento rapidi e una resa grafica stabile. Su Nintendo Switch, però, si notano compromessi, con texture meno definite e occasionali cali di frame rate nelle sezioni più affollate. La direzione artistica, pur ispirata, non sempre riesce a bilanciare estetica e funzionalità, un aspetto che può frustrare i giocatori più attenti.
Un controllo che derapa troppe volte
Il cuore di ogni racer arcade risiede nella sensazione di guida, e qui Neon Apex: Beyond the Limit mostra le sue fragilità più evidenti. I veicoli, capaci di superare i 320 km/h, trasmettono un senso di velocità esaltante, ma la loro gestione risulta spesso insoddisfacente. Le auto e le moto appaiono prive di peso, quasi fluttuanti, e i controlli, eccessivamente sensibili, richiedono una precisione che il gioco stesso non sempre supporta. Gli scontivi con gli avversari o con i bordi della pista sono frequenti e punitivi, trasformando le gare in un’esperienza simile a un flipper, dove il giocatore rimbalza senza controllo. L’introduzione di un sistema di turbo aggiunge una componente strategica, ma la sua implementazione non è sempre intuitiva, complicando ulteriormente la curva di apprendimento. Ancora più sconcertante è l’inserimento di un’insolita meccanica di combattimento, che permette di sfidare gli avversari in duelli corpo a corpo durante la modalità Carriera. Questa aggiunta, che sembra voler emulare i fighting game, si rivela goffa e fuori luogo, spezzando il ritmo delle gare senza aggiungere valore all’esperienza complessiva. I giocatori più pazienti potrebbero trovare un certo divertimento nelle gare più lineari, ma la mancanza di una rifinitura nel sistema di controllo rischia di alienare anche i fan più devoti del genere.
Un potenziale inatteso, ma incompiuto
Nonostante i suoi difetti, Neon Apex: Beyond the Limit non è un titolo da scartare a priori. La varietà di contenuti, unita a un’estetica che cattura l’immaginazione, offre momenti di genuino divertimento, soprattutto per chi cerca un racer arcade senza troppe pretese. La possibilità di scalare le classifiche globali, competendo per il miglior tempo, aggiunge un pizzico di longevità, mentre il multiplayer locale è un gradito ritorno a un’epoca di confronti diretti sul divano. Tuttavia, il gioco sembra soffrire di un’identità incerta, come se gli sviluppatori avessero voluto abbracciare troppe idee senza padroneggiarne alcuna. L’impressione è che, con un maggiore focus sulla rifinitura delle meccaniche di guida e un ridimensionamento di elementi superflui come il combattimento, il titolo avrebbe potuto ambire a un posto d’onore tra i racer moderni. In attesa di eventuali aggiornamenti che possano limare le asperità, Neon Apex: Beyond the Limit rimane un esperimento audace ma incompiuto, capace di brillare solo a sprazzi.
