Uzume Tennouboshi stringeva con forza il manubrio della sua moto, il vento le sferzava il volto mentre sfrecciava attraverso una dimensione sconosciuta, popolata da esseri gelatiniformi dagli occhi vispi: i Dogoos. Non era un sogno, né un’allucinazione. Neptunia Riders VS Dogoos l’aveva catapultata in un mondo bizzarro, dove la sopravvivenza dipendeva dalla sua abilità di raccogliere queste creature e difendersi dai nemici che cercavano di ostacolarla. Il rombo del motore scandiva la sua corsa attraverso un paesaggio surreale, mentre le sue amiche sembravano sempre più attratte da quei buffi esseri. Era davvero possibile trovare una via d’uscita da questa follia motorizzata?
Neptunia Riders VS Dogoos segna un nuovo capitolo per la longeva serie Hyperdimension Neptunia, proponendo un mix inusuale tra corse in moto e combattimenti, il tutto arricchito dalla bizzarra raccolta di Dogoos. Il titolo, sviluppato da Idea Factory e Compile Heart e pubblicato da Idea Factory International, è disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5 e Nintendo Switch, con un’uscita prevista per PC nel 2025. Questo esperimento ludico si distingue per la sua originalità, ma il risultato complessivo lascia trasparire alcune criticità che ne compromettono la piena riuscita.
La narrazione si presenta in maniera volutamente leggera, mantenendo il tipico tono autoironico della serie. Uzume Tennouboshi, una delle protagoniste più carismatiche del franchise, si ritrova intrappolata in una dimensione parallela invasa da un esercito di Dogoos. La sua missione? Sfrecciare a bordo della sua moto per raccogliere il maggior numero possibile di queste gelatinose creature e, al contempo, liberare le sue amiche dalla loro incomprensibile fissazione per i Dogoos. Sebbene l’incipit sia stravagante e in linea con l’umorismo del brand, la trama finisce per essere relegata a semplice pretesto per l’azione, priva della profondità narrativa che ha caratterizzato i capitoli più riusciti della serie.
Un gameplay ambizioso ma poco rifinito
Il fulcro dell’esperienza di gioco risiede nella combinazione tra corse e combattimenti. I giocatori affrontano 15 livelli caratterizzati da un’ampia presenza di Dogoos, con l’obiettivo di raccoglierne il maggior numero possibile mentre si confrontano con nemici sempre più ostici. La varietà dei personaggi giocabili consente di sperimentare differenti stili di combattimento: alcuni risultano più efficaci negli scontri ravvicinati, mentre altri eccellono negli attacchi a distanza. Tuttavia, nonostante questa apparente diversificazione, il sistema di combattimento soffre di una certa legnosità, con colpi che talvolta sembrano privi di impatto e una fisica delle collisioni poco precisa.
L’introduzione della personalizzazione delle moto aggiunge un livello strategico potenzialmente interessante. I giocatori possono modificare vari componenti, tra cui carenatura, marmitta e pneumatici, migliorando così parametri come velocità massima, accelerazione e manovrabilità. Tuttavia, gli effetti di queste modifiche risultano meno incisivi di quanto ci si potrebbe aspettare, rendendo la personalizzazione più un elemento estetico che una reale influenza sul gameplay. Anche le acrobazie in moto, pensate per dare un tocco di spettacolarità all’azione, finiscono per essere una meccanica accessoria, che non incide in modo significativo sull’esperienza di gioco.
Un comparto tecnico altalenante
Dal punto di vista grafico, Neptunia Riders VS Dogoos si mantiene coerente con lo stile colorato e vivace della serie. I modelli dei personaggi sono ben realizzati e le animazioni delle protagoniste risultano convincenti. Tuttavia, gli ambienti di gioco appaiono ripetitivi, con scenari che tendono a riutilizzare asset in maniera eccessiva, riducendo l’impatto visivo dell’esplorazione. I Dogoos, per quanto simpatici e variegati, non riescono a garantire una sufficiente diversificazione delle situazioni di gioco, rendendo alcune sezioni piuttosto monotone.
Il comparto sonoro si attesta su un livello discreto: la colonna sonora energica accompagna adeguatamente l’azione, ma manca di tracce memorabili capaci di lasciare il segno. Il doppiaggio, invece, si dimostra uno degli aspetti più riusciti del titolo, con Uzume che spicca per il suo carisma e una recitazione che riesce a valorizzare la sua personalità frizzante.
I controlli del gioco, infine, rappresentano una delle maggiori criticità. Se da un lato la navigazione di base risulta intuitiva, dall’altro la fisica delle moto appare a tratti incoerente. Le curve strette risultano particolarmente problematiche, con una gestione della sterzata che tende a penalizzare il ritmo di gioco anziché esaltarlo. Inoltre, la mancanza di una fluidità adeguata nei movimenti limita l’appagamento nelle sezioni ad alta velocità, che dovrebbero rappresentare il fulcro dell’esperienza.
Un’idea bizzarra che non trova una direzione chiara
Neptunia Riders VS Dogoos si configura come un esperimento curioso, che cerca di combinare elementi di generi diversi all’interno di un universo già noto e apprezzato. L’umorismo tipico della serie e la presenza delle amate protagoniste rappresentano i punti di forza principali, capaci di attrarre i fan storici del franchise. Tuttavia, le carenze nelle meccaniche di gameplay, la ripetitività degli ambienti e la fisica poco precisa delle moto impediscono al gioco di raggiungere il suo pieno potenziale.
Chi ha già familiarità con il mondo di Neptunia potrebbe comunque trovare degli spunti di divertimento nell’atmosfera surreale e nella simpatia dei personaggi. Per i neofiti, invece, questo titolo potrebbe risultare un ingresso poco convincente nel franchise, a causa delle sue numerose sbavature. Neptunia Riders VS Dogoos è, in definitiva, un’esperienza “motocanina” – un aggettivo che sottolinea il suo essere un ibrido tra il dinamismo delle corse e il nonsense delle creature raccolte – che lascia più perplessità che soddisfazioni.
