Correva l’anno 2003 quando, tra le ombre di una Zipangu avvolta dal caos, il detective Joe Osugi fece la sua comparsa silenziosa, un’ombra tra le ombre. In una notte segnata dal suono stridente delle sirene, una banca saccheggiata e ostaggi terrorizzati caddero preda delle Mad Mask, un gruppo criminale dal volto celato e dalle risate minacciose. Fu allora che Joe, armato del suo rampino scintillante e degli immancabili shuriken, si lanciò nella mischia per riportare la giustizia in una metropoli sull’orlo del baratro. Oggi, a più di vent’anni da quel primo scontro, Ninja Five-O torna a reclamare un posto nel panorama videoludico grazie a Konami e Limited Run Games, che ne ripropongono la versione restaurata su PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch e Steam. Questo ritorno non è solo un omaggio a un cult dimenticato, ma un’occasione per le nuove generazioni di riscoprire un platform d’azione che, pur non avendo ottenuto il successo sperato al suo debutto su Game Boy Advance, ha guadagnato nel tempo lo status di gioco di culto. La riedizione introduce funzionalità moderne, come il salvataggio istantaneo e il riavvolgimento del tempo, che ne migliorano l’accessibilità senza alterarne lo spirito retrò. Ninja Five-O si configura così come un ponte tra epoche, mantenendo il fascino del suo design d’altri tempi e adattandosi con intelligenza alle esigenze dei giocatori contemporanei, pur conservando quelle piccole imperfezioni che ne testimoniano l’eredità storica.
Il cuore dell’esperienza ruota attorno a Joe Osugi, un detective dalle abilità ninja chiamato a fronteggiare crimini estremi che spaziano da rapine in banca a sequestri di ostaggi, fino a complessi dirottamenti. Armato di shuriken affilati, una katana letale e un rampino che ne definisce il movimento, Joe si staglia come un eroe atipico, lontano dagli stereotipi dell’agente di polizia tradizionale. La sua missione lo conduce attraverso la città di Zipangu, un luogo immaginario che richiama l’estetica orientale dei classici del genere, come Shinobi o Ninja Gaiden. Qui, affronta boss carismatici e spietati, i cui tratti esagerati – come le influenze delle enigmatiche Mad Mask – donano al gioco un sapore arcade che cattura l’immaginazione. La narrazione, pur essenziale, svolge il suo compito con efficacia, lasciando che siano le meccaniche di gioco a brillare sotto i riflettori.
Un gameplay affilato come una katana
Ninja Five-O si distingue per un gameplay che intreccia con maestria combattimenti dinamici e sezioni platform di rara precisione. La varietà di abilità ninjutsu a disposizione di Joe Osugi permette di alternare attacchi ravvicinati con la katana a lanci di shuriken a distanza, mentre il rampino si rivela il vero protagonista della mobilità. Quest’ultimo richiede un approccio calcolato: oscillare tra piattaforme sospese o agganciare punti sopraelevati non è un’azione immediata, ma una tecnica che si affina con la pratica, regalando un senso di padronanza appagante una volta padroneggiata. La difficoltà del gioco non fa sconti: un singolo colpo subito depotenzia gli shuriken, costringendo il giocatore a riconsiderare ogni mossa, mentre una barra speciale offre opzioni tattiche come un attacco devastante o un breve scudo d’invincibilità. La modalità “prova a tempo”, che consente di rigiocare livelli già completati con obiettivi cronometrati, aggiunge ulteriore profondità, sfidando i più esperti a perfezionare le proprie prestazioni.
Le novità introdotte nella riedizione amplificano l’esperienza senza comprometterne l’identità. La possibilità di salvare i progressi in qualsiasi momento mitiga la severità di un design che, in origine, non perdonava errori, mentre la funzione di riavvolgimento del tempo si dimostra una benedizione nei momenti più critici, come quando un ostaggio rischia di essere colpito per un calcolo sbagliato. I comandi, ottimizzati per l’hardware moderno, rispondono con una fluidità sorprendente: saltare tra piattaforme, sferrare colpi e utilizzare il rampino risulta naturale, quasi come se il gioco fosse stato concepito per i controller odierni. Eppure, non tutto è perfetto. Alcune sezioni di level design mostrano i limiti della loro epoca, con passaggi che sembrano affidarsi più alla memorizzazione che a una reale prova di abilità, un retaggio che potrebbe far storcere il naso ai giocatori meno pazienti.
Dal punto di vista tecnico, Ninja Five-O conserva il suo stile grafico in pixel art, un’estetica che brilla nella sua semplicità ma che fatica a reggere il confronto con schermi di grandi dimensioni. Su PlayStation 5, ad esempio, gli sprite appaiono leggermente sfocati se visualizzati a schermo intero, mentre su Nintendo Switch la resa risulta più equilibrata grazie alla portabilità e a un display più contenuto. Le ambientazioni, che spaziano da basi tecnologiche a velivoli sotto assedio, mantengono una buona varietà, e le animazioni fluide dei personaggi testimoniano la cura riposta nel progetto originale. Tra i contenuti extra spiccano una galleria d’arte e la possibilità di alternare tra le versioni Ninja Five-O e Ninja Cop, un’aggiunta che arricchisce l’offerta per i collezionisti. Sul fronte audio, la colonna sonora accompagna l’azione con discrezione, senza mai emergere come elemento distintivo, mentre gli effetti sonori, pur efficaci, non lasciano un’impronta duratura.
Una sfida intramontabile
Ninja Five-O si rivolge a un pubblico che apprezza la sfida e il fascino senza tempo dei platform d’azione. La sua struttura, pur arricchita da accorgimenti moderni, conserva una difficoltà che richiede dedizione e riflessi pronti. Il ritmo serrato dei combattimenti, unito alla necessità di dominare il rampino per superare ostacoli e nemici, crea un equilibrio che premia la perseveranza. Non è un titolo per tutti: chi cerca un’esperienza più guidata o meno punitiva potrebbe trovarlo ostico. Tuttavia, per gli amanti del genere e per chi desidera rivivere l’adrenalina dei classici ninja, questa riedizione rappresenta un ritorno gradito, un’opera che dimostra come un design ben concepito possa resistere al passare degli anni.
La collaborazione tra Konami e Limited Run Games ha dato nuova vita a un gioco che rischiava di rimanere confinato nella nicchia dei collezionisti, trasformandolo in un prodotto accessibile pur senza tradirne le origini. Ninja Five-O non rivoluziona il genere, ma lo celebra con una fedeltà che ne esalta i punti di forza e ne accetta i limiti. È un’esperienza che sa parlare sia ai nostalgici sia a chi, per la prima volta, vuole misurarsi con un pezzo di storia videoludica. Definirlo “ninjatico” – un termine che fonde la sua essenza ninja con un’energia magnetica – sembra quasi inevitabile.
